Un copione che si ripete come fosse la replica di un film con una pessima sceneggiatura, e invece è realtà. Colpa, a quanto pare, di una pistola giocattolo. Di fatto la cronaca ha superato la fiction: giovedì scorso era nella sua abitazione di Pasadena, in California, l'attrice statunitense di origine messicana, Vanessa Marquez quando è stata uccisa dalla polizia.

Il grande pubblico la conosce per essere stata l'infermiera della Serie TV cult 'E.r. Medici in prima linea', con un giovanissimo George Clooney nel cast. La sua vita è finita secondo la versione ufficiale della polizia per un tragico equivoco.

Agenti in casa

Vanessa Marquez, 49 anni, era conosciuta con il nome di Wendy Goldman, personaggio che aveva interpretato dal 1994 al 1997 nella famosa serie tv 'ER'. Nella fiction era una delle infermiera del pronto soccorso televisivo che ha dato visibilità e fama a un George Clooney esordiente. Nella realtà, invece, le cose erano ben diverse: malata e con problemi mentali, era lei ad aver bisogno di aiuto e assistenza. Ma giovedì scorso alle 14 ora locale, a casa sua si è presentato non un team di medici 'in prima linea', ma di poliziotti.

Li aveva chiamati per un 'controllo di assistenza sociale', il proprietario dell'edificio dove l'attrice viveva a Pasadena, cittadina californiana, perché sembra che dal suo appartamento di Fremont Avenue al civico 1100, provenissero urla e rumori e che la donna desse segni di instabilità mentale.

'Ha puntato un'arma', ma era un giocattolo

Secondo la versione fornita dall'ufficio dello sceriffo Joe Mendoza, gli agenti con il supporto anche di uno psichiatra, avrebbero condotto trattative con la donna nella sua abitazione per un'ora e mezza pur di convincerla a farsi ricoverare. Nel frattempo, avevano chiamato un'ambulanza e contattato una clinica psichiatrica.

Evidentemente l'ex infermiera tv, non voleva sottostare a quello che sarebbe diventato l'equivalente di un 'Tso', un trattamento sanitario obbligatorio, ed ha puntato contro i poliziotti un'arma intimando loro di andarsene. La reazione della polizia è stata purtroppo istantanea: ha aperto il fuoco. Più colpi l'hanno raggiunta al petto uccidendola: è morta poco dopo in ospedale.

Poi si è scoperto che si trattava di una pistola giocattolo ad aria compressa. "Sembrava un'arma semiautomatica", ha dichiarato un agente per giustificarsi.

Secondo quanto riportato dai media locali, la donna avrebbe avuto una crisi epilettica. Risulta difficile pensare che in preda a convulsioni, abbia potuto puntare una pistola, sia pure finta. Più plausibile pensare che fosse in una condizione di estrema agitazione, ma potesse essere contenuta dallo psichiatra presente. Di fatto, quest'ultimo terribile caso, ha riacceso le polemiche sul 'grilletto facile' della polizia americana e sul numero di vittime in prevalenza afroamericane o di minoranze etniche durante operazioni cruente.

Accuse a George Clooney

L'attrice aveva dato segni di disagio mentale, soffriva di depressione e shopping compulsivo. Di recente,aveva denunciato di aver subito discriminazioni sessuali e razziali, molto prima dell'avvento del movimento femminista #Metoo. Sosteneva che per queste ragioni non aveva più potuto lavorare ed era stata estromessa dal cast di E.r.

Il suo principale accusato era George Clooney. Alla stampa Marquez aveva dichiarato che, per aver parlato delle molestie, Clooney era stato fra i primi a volerla mandare via dal set e per questo la sua carriera era miseramente finita prima dei trent'anni.

Il famoso attore e sex symbol ha respinto tutte le accuse: non sapeva fosse stata bandita dal cast, lui non era un autore o un produttore, ma solo un attore della serie e non avrebbe avuto motivo per estrometterla.