Blasfema secondo molti. Provocatoria secondo altri, ma efficace perché capace di smuovere le coscienze sopite portando alla ribalta un tema scomodo e costringendo a parlarne. Sta facendo discutere una campagna pubblicitaria lanciata in Australia per promuovere la donazione degli organi. In un videoclip, Gesù in croce parla con due legionari romani e dà il suo assenso a donare i propri organi.

Gesù in croce dice sì alla donazione degli organi

Due legionari romani che parlano in inglese ai piedi di Gesù Cristo in croce. Inizia così il videoclip dal titolo 'What would Jesus do?' ideato dal regista Richard Todd e diretto da Richard Bullock: si tratta di una campagna pubblicitaria che vuole promuovere un documentario sull’argomento, dal titolo' Dying to live', morire per vivere, donare organi per salvare chi resta, che racconta le storie di chi è in attesa del trapianto salvavita.

Uno dei legionari interpella Gesù crocefisso per chiedergli se giunto alla fine della sua vita, abbia considerato la possibilità di donare i suoi organi una volta spirato. "Le pare questo il momento per parlarne?", risponde. "Abbiamo capito, qui nessuno vuole parlare della morte", dice l'altro che in una sequenza che vorrebbe essere umoristica commenta: "Nessuno di noi andrà in paradiso e i tuoi organi serviranno a sei persone". E l'altro aggiunge: "Le tue cornee potrebbero dare la vista a qualcuno, che miracolo sarebbe!" Allora il figlio di Dio risponde: "Ovviamente lo farò, d'altronde io sono Gesù". A quel punto i due soldati gli chiedono se si sia registrato on line sul sito dei donatori e ottengono il permesso da Gesù, ma va 'formalizzato': attraverso una lancia issano fino a lui uno smartphone in modo che con un click dia il suo assenso.

Non contenti si fanno anche un selfie con Gesù in croce.

Infine, ultima trovata, ci sono i genitori Giuseppe e Maria che plaudono all'iniziativa. La clip si conclude con una scritta che dice: "Fai come farebbe Gesù: dona gli organi".

Campagna provocatoria per sensibilizzare sulla donazione degli organi

L'idea di fare questa pubblicità è venuta dopo che è stata fatta una ricerca sul tema: l'80% degli australiani si dice disponibile alla donazione dei propri organi, ma di fatto solo il 34% è donatore registrato.

E comunque in Australia, anche dopo essersi registrati, c'è pur sempre il bisogno dell'assenso della famiglia alla morte della persona.

Il regista Richard Bullock ha cercato di spiegare la scelta dicendo che l'intenzione sia pure provocatoria è di sensibilizzare l'opinione pubblica. E Gesù è stato 'scelto' per dimostrare che persino il figlio di Dio nella sua immensa bontà può, se non informato, ignorare il problema.

Spera che il suo Gesù attiri l'attenzione nella settimana in cui verrano in visita ufficiale i rappresentanti della famiglia reale inglese, Meghan ed Harry.

Il progetto vuole aumentare il numero di donatori registrati per ridurre le liste d'attesa in tutto il Paese, dal momento che l'Australia eccelle a livello mondiale in fatto di trapianti chirurgici, ma ha i più bassi numeri di donatori registrati. Il video è stato caricato on line solo da due giorni, ma già si scatenano i commenti.

C'è chi lo ritiene palesemente blasfemo ed offensivo. "Miserevole - lo definisce un utente - strano che non sia stato ancora censurato". Chi dice che non lo condividerà ma presenterà reclamo alle autorità australiane competenti.

Un altro utente sostiene che ci siano modi migliori per promuovere una nobile causa senza offendere i credenti. E ancora c'è chi sottolinea come si faccia del facile spirito utilizzando simboli cristiani, mentre una cosa analoga sarebbe stata inammissibile con quelli musulmani. Non manca chi lo considera originale ed efficace. Ma la polemica è solo agli inizi.