Nella notte tra sabato 13 e domenica 14 ottobre a Brindisi, e precisamente sul cavalcavia De Gasperi, è apparso uno striscione contro Francesco Tedesco, il carabiniere che negli scorsi giorni ha confessato il pestaggio di Stefano Cucchi. Il militare infatti, che è stato sospeso dal servizio subito dopo essere finito sotto indagine, è originario di Brindisi. Ormai da un anno e mezzo è tornato nella sua città natale. La scorsa settimana è stato proprio lui a riaprire clamorosamente il caso, accusando due altri suoi colleghi del pestaggio nei confronti del ragazzo romano.

Ma qualcuno nella sua città non l'ha presa molto bene.

Nel 2016 un altro episodio simile

Non è il primo attacco nei confronti di Francesco Tedesco. Già nel 2016 il militare venne attaccato con un altro striscione, in cui Tedesco veniva definito "infame". In quell'occasione la firma, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, era sempre degli ultras del Brindisi Calcio. Questa volta lo striscione è comparso dirimpetto al piano stradale, in modo che fosse visibile a tutti. Anche il luogo non è stato sicuramente scelto a caso dagli autori dello striscione. Il cavalcavia De Gasperi è una delle principali arterie del capoluogo di provincia pugliese, e collega la periferia della città al centro storico.

Sullo stesso si leggevano parole che lasciano poco spazio alle interpretazioni: "Per l'infame nessuna pietà sei la vergogna della città". Per gli ultras della Curva Sud Tedesco avrebbe parlato tardi. Lo striscione nel finale recitava proprio "Cucchi Vive". Il tutto è stato immediatamente comunque rimosso dalla Digos, che ora ha avviato le indagini per risalire ai responsabili del gesto.

Francesco Tedesco: 'Ho fatto il mio dovere'

Il carabiniere al centro delle polemiche, d'altro canto, ritiene di aver fatto il suo dovere. Lo stesso, subito dopo aver ammesso il pestaggio di Cucchi, ha detto di sentirsi "rinato". Secondo quanto si apprende dalla testata giornalistica locale on-line Brindisi Report, i media nazionali stanno cercando di avere un'intervista proprio con il militare indagato e che, lo ricordiamo, ha confessato quanto sarebbe accaduto 9 anni fa a Stefano Cucchi.

Per ora i contatti tra la stampa e Tedesco verranno filtrati attraverso l'avvocato difensore del carabiniere. Intanto i pm romani hanno iscritto altri nominativi nel registro degli indagati. Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, ha anche dichiarato nelle scorse ore che "nessuno accusa i Carabinieri, ma le singole persone". La vicenda resta tutt'ora aperta.