Un suicidio accidentale, involontario, provocato dall'aver assunto quattro diversi tipi di antidolorifici per contrastare fortissimi dolori alla schiena. E' quanto accaduto a una donna inglese, Donna Siplby di 42 anni, sposata e residente a Chorley, nel Lancashire, contea dell'Inghilterra del nord-ovest. Il tragico evento risale allo scorso aprile, ma la stampa inglese ne ha dato notizia solo ora.

Mal di schiena, mix letale di antidolorifici

Soffriva di un disturbo comune a molte persone, il mal di schiena, o meglio, un'acuta lombalgia. La affliggeva da parecchio tempo e, stufa di dover sopportare dolori lombari lancinanti che colpivano pure le gambe e talmente invalidanti da provocarle anche ansia e depressione, ha praticato un pericoloso 'fai da te' prendendo un mix di antidolorifici che si è prescritta da sola.

Secondo quanto racconta il 'Daily Mail', il suo medico di famiglia le aveva già somministrato una terapia farmacologica a base di tramadolo, un tipo di oppiaceo che fa parte della famiglia della morfina, antidolorifico moderatamente forte, ma tra i più forti prima di assumere direttamente morfina liquida, oltre a un antidepressivo.

Ma, siccome i dolori non le passavano, ha deciso di fare di testa sua e di auto assegnarsi la morfina. E' andata in farmacia a comprare il 'Subutex', un farmaco a base di buprenorfina, molecola di sintesi estratta dall'oppio che in genere viene usata per trattare pazienti con dipendenze da droghe quali eroina, o da antidolorifici narcotici. Oppure è usato nel trattamento del dolore oncologico come del dolore cronico che non risponde agli altri analgesici. Ha associato questo ad altri farmaci che le erano stati prescritti e l'esito è stato mortale.

Mal di schiena, morte per overdose di farmaci

Lo scorso 29 aprile, il marito, Kevin Haplin, si era svegliato nel cuore della notte a causa del forte russare della donna.

Si è alzato per preparare una tazza di tè. Quando è tornato in stanza dopo una quarantina di minuti per portare anche a lei la bevanda, sua moglie non russava più, non respirava, era pallida, giaceva a letto immobile. Ha provato inutilmente a svegliarla. Ha chiamato il numero delle emergenze e gli hanno dato indicazioni sulle manovre da eseguire per cercare di rianimarla in attesa dell'ambulanza. Giunti in casa, i soccorritori hanno constatato che era morta. La sera prima di mettersi a dormire aveva lamentato forti dolori alla testa.

L'autopsia disposta dall'autorità giudiziaria ha chiarito la causa del decesso: una overdose involontaria di farmaci prescritti e non prescritti. Nel suo corpo, secondo quanto riferito dal patologo Mark Pitt, sono state trovate tracce di molti medicinali, tra cui tramadolo, ben al di sopra delle quantità che le erano state prescritte, tracce di diazepam, psicofarmaco della classe delle benzodiazepine, e morfina in una quantità risultata letale.

La combinazione di morfina e tramadolo può causare problemi respiratori e le ha provocato un coma da cui non è più tornata.

Interpellato dal 'Daily Mail', il dottor Tomas Ko, dell'Adlington Medical Center nel Lancashire che stava seguendo Donna, ha riferito che il piano concordato prevedeva che la paziente avrebbe dovuto sottoporsi a un ciclo di fisioterapia. La risonanza magnetica aveva evidenziato segni di usura nella parte bassa della schiena per cui si pensava di indirizzarla a una clinica per il trattamento del dolore, ma non c'è stato il tempo.

I familiari hanno detto che, dopo aver assunto quei farmaci, sembrava spossata, spenta, in una dimensione fuori della realtà. Lei stessa aveva raccontato al marito di non riuscire a distinguere tra stato di veglia e di sonno. Ma la cosa inquietante è che nessuno in famiglia l'abbia messa in guardia o le abbia impedito di prendere tutti quei farmaci.