Grazie al blitz della polizia tributaria della finanza, a seguito delle lunghe indagini effettuate in merito ai concorsi nell'Esercito e in altri corpi militari, è stato possibile smascherare la maxi truffa e arrestare così ben quindici persone. Quattordici di queste sono ai domiciliari e una è finita addirittura dietro alle sbarre. Il caso è stato scoperto a Napoli e le accuse rivolte ai coinvolti vanno dall'associazione per delinquere fino alla corruzione e alla truffa per rivelazione del segreto d'ufficio. Secondo quanto riferisce il noto giornale Il Fatto Quotidiano, chi pagava era disposto a mettere sul piatto anche fino a cinquantamila euro, in cambio di una formula segreta per superare i quiz del concorso e puntare dritti al famigerato 'posto fisso'.

Venivano chiesti fino a 50 mila euro per vincere il concorso: arrestata la banda di truffatori a Napoli

Tra le accuse avanzate nei confronti dei quindici soggetti, tra cui informatici, ingegneri e normali cittadini, oltre a quelle già elencate, anche il millantato credito, la truffa aggravata ai danni dello Stato e la ricettazione. A seguito di alcune indagini, nella mattinata di mercoledì 17 ottobre, sono state emesse delle misure di custodia cautelare, tra cui una nei confronti dell'ingegnere Claudio Testa che ora è ai domiciliari. Arresti domiciliari anche per Angelo Annunziato, Fabio Ametrano, Stefano Cuomo, Ciro Auricchio, Rocco D’Amelia, Francesco Interra, Sabato Vacchiano, Massimo Di Palma, Domenico Fiume, Raffaele Russo, titolare di una scuola di formazione.

Carcere, invece, per Giuseppe Zarrillo. Quest'ultimo, attualmente all'estero, curava gli algoritmi che formulavano le domande dei concorsi.. Sono stati ben quarantatré i soggetti che sono stati aiutati: trenta persone sono riuscite ad entrare nell'Esercito, cinque nell'Aeronautica e quattro nella Marina Militare.

Le indagini dopo la denuncia di un ragazzo

L'inchiesta è cominciata a seguito della denuncia di un ragazzo, Giacomo S., che nel 2016 ha confessato la proposta che gli era stata fatta: pagare 25 mila o 50 mila euro in cambio dell'aiuto per il superamento del concorso come allievo maresciallo dei Carabinieri. Se avesse pagato 25 mila euro, si sarebbe comprato la raccomandazione di fronte alla commissione a seguito delle prove scritte.

Se, invece, avesse deciso di pagare 50 mila euro, avrebbe ricevuto il 'pacchetto completo'. In sostanza la vittoria del concorso assicurata. Più in generale, ciascun posto costava circa quindici mila euro alla famiglia del candidato. Ad incastrare le persone coinvolte nella truffa, ci sono anche diverse intercettazioni telefoniche. Elementi che hanno permesso alle forze dell'ordine di eseguire i 15 provvedimenti cautelari firmati dal Gip Linda Comella