Una nuova scossa di terremoto, questa volta di magnitudo 3.4 della scala Richter, ha colpito nuovamente la cittadina di Biancavilla, in provincia di Catania, sul versante meridionale dell'Etna. L'evento, secondo la Sala Operativa di Catania dell'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), si sarebbe verificato precisamente alle 23:08, con epicentro 1 chilometro ad est di Biancavilla, ancora una volta il centro abitato più vicino, e 3 chilometri da Santa Maria di Licodia. Il sisma, che ha avuto un ipocentro molto superficiale, localizzato a soli 4 chilometri di profondità, è stato nettamente avvertito in superficie, specialmente nei borghi più vicini, fra cui - oltre ai due più vicini - Adrano, Ragalna, Paternò e Belpasso, un'area che presenta una popolazione complessiva di 148 mila abitanti.
Non si registrano, al momento, danni a persone o cose
Al momento non si hanno notizie di danni a cose o persone, a seguito della scossa di magnitudo 3.4 molto superficiale che ha interessato il versante meridionale del vulcano siciliano. Il sisma è naturalmente legato all'evento di magnitudo 4.8 della scala Richter che si è verificato sabato notte alle 2:34 sempre nella medesima area. In quel caso vi furono sia danni che feriti, ma fortunatamente senza vittime. Le quaranta persone ricoverate nell'ospedale di Biancavilla avevano subito perlopiù lievi contusioni o attacchi di panico, dovuti al forte evento che li aveva svegliati improvvisamente nel cuore della notte.
Il terremoto di questa sera rientra nella normalità dell'evoluzione del fenomeno
Ormai è noto ai più che ogni qualvolta si verifica un sisma anche di media entità, come quello di magnitudo 4.8 della scala Richter, che si è verificato nella notte fra venerdì 5 e sabato 6 ottobre 2018, si ha poi a che vedere con una sequenza, più o meno lunga, di scosse di assestamento, che si protrae nelle ore e nei giorni successivi all'evento principale. Di norma, questi eventi tendono a diminuire con il passare del tempo, riducendosi anche di intensità e frequenza; ma non è sempre così. Infatti, fra il 2016 e il 2017 nel Centro Italia si è verificata una delle sequenze più complesse della storia sismica moderna italiana, con continue riprese di attività nel tempo e un totale di oltre 90 mila eventi sismici registrati dalle apparecchiature degli scienziati.
Non essendo fenomeni prevedibili non si può dire con certezza se vi potranno essere, sull'Etna, repliche di maggior entità rispetto a quelle che la popolazione locale sta subendo in questi ultimi giorni.