Una notizia che senz'altro causerà qualche preoccupazione perché la cosiddetta truffa 'Sim Swap' continua a mietere vittime in tutta Italia. Si tratta di una truffa basata sulla clonazione delle schede telefoniche delle vittime, che di colpo vedono la rete del proprio smartphone essere assente. Attraverso questo meccanismo, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Messaggero, chi sta dietro a tutto questo è riuscito a drenare già più di un milione di euro dai conti correnti di tutti i malcapitati. Si indaga, dunque, su questa particolare truffa, che pare avere come filo conduttore la Campania, anche se si sono verificati casi anche a Catania, ad Avellino e per ultimo ad Alassio, in provincia di Savona, dove un imprenditore ha visto sparire ben ventimila euro dal suo conto corrente dalla sera alla mattina.

Si indaga sulla truffa che svuota i conti correnti delle vittime: la Campania nel mirino

La vittima, inconsapevole di quanto gli sta per capitare, pensa che si tratti di un guasto temporaneo della linea telefonica, ma proprio in quel piccolo frangente di tempo entrano in azione i pirati informatici di questa truffa, che riescono a prendere il controllo della scheda telefonica e subito dopo del conto corrente, che in men che non si dica viene prosciugato. La trappola è abbastanza semplice, tanto che la Polizia postale ha già diffuso un messaggio tramite il sito e i social network per avvisare i cittadini. Questi esperti truffatori forzano il telefono della vittima a distanza per cercare di trovare il numero e le credenziali della propria banca grazie ad un'applicazione oppure ad una email contenente uno spyware.

Negli istanti immediatamente successivi, i criminali preparano un documento di identità falso collegato alla vittima e si presentano in negozio a chiedere una copia della scheda sim.

Non appena questa scheda viene consegnata, la sim del vero proprietario viene immediatamente disabilitata. Con tutta tranquillità, quindi, i truffatori chiedono anche assistenza alle banche per il recupero dei dati di acceso al conto corrente e, una volta ottenuti, procedono con lo svuotamento del salvadanaio del malcapitato.

Va detto, comunque, che in alcuni casi gli stessi gestori telefonici sono complici della truffa. Tant'è vero che dietro il raggiro di Alassio c'era un dealer proveniente dalla Campania. Ed è proprio in quella zona che gli investigatori si sono condotti. Insomma, se qualcuno dovesse trovarsi in questa condizione è necessario rivolgersi immediatamente al proprio gestore e anche alla propria banca, perché ritrovarsi col conto corrente svuotato potrebbe essere una sorpresa piuttosto spiacevole.