L’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari torna al centro della cronaca. Già hanno fatto molto discutere le polemiche per la catena di contagi da morbillo, partititi da una bambina figlia di genitori contrari ai vaccini, e per i ritardi nell'applicazione delle procedure previste per casi simili nella struttura. A distanza di poche ore, si registra l’abbandono di un neonato di nemmeno due mesi, ricoverato nel nosocomio. Il piccolo è nato lo scorso 24 settembre a Taranto da una coppia di giovanissimi genitori, di origine romena. Sin da subito, ha manifestato seri problemi di salute: una grave malattia metabolica, la leucinosi, e una serie di problemi cardiaci, per cui dopo pochi giorni si è reso necessario il trasferimento nel capoluogo pugliese, per poter essere sottoposto alle cure necessarie.

La scelta dei genitori di abbandonare il neonato per garantirgli un futuro

Il piccolo è stato quindi ricoverato nel reparto Malattie metaboliche del Giovanni XXIII. La madre è stata con lui fino a pochi giorni fa, poi si è allontanata dall'ospedale per non farvi più ritorno. A quel punto, ai responsabili della struttura non è rimasto altro da fare che segnalare l’accaduto a tutte le autorità competenti: servizi sociali, forze dell’ordine e Tribunale per i minorenni.

A quanto pare, i genitori del neonato vivono in uno stato di indigenza e sono impossibilitati ad occuparsi materialmente delle sue necessità. Infatti il giovanissimo paziente avrà bisogno di una lunga serie di cure speciali, che il papà e la mamma non sono in grado di sostenere economicamente.

'Non possiamo giudicare questa decisione – ha commentato un’infermiera all'edizione online di Repubblica – ma sicuramente è stata fatta nell'interesse del bimbo'.

Grazie a Facebook e WhatsApp è partita una gara di solidarietà per il piccolo

Nel frattempo è partita la gara di solidarietà nell'ospedale: medici e infermieri sono arrivati anche a fare dei doppi turni per non lasciare mai solo il neonato.

Si sono mossi anche alcuni volontari ed associazioni, come 'Seconda Mamma', che hanno iniziato a portargli abiti, pannolini e altri generi di prima necessità.

Come sempre più spesso accade in questi casi, sui social è partita una vera e propria catena di solidarietà che ha permesso di rendere nota la vicenda.

Probabilmente presto saranno avviate le procedure per dare in affidamento il bambino ad una nuova famiglia, che possa prendersi cura di lui ed aiutarlo combattere la grave malattia da cui è affetto.