Il fiume Sacco sembra un'enorme vasca da bagno da diversi giorni. Tanta schiuma bianca nelle acque del corso d'acqua ciociaro, che ha lasciato perplessa e preoccupata la popolazione e non solo. Ormai i ciociari conoscono bene quei metri cubi di schiuma, che spesso si presenta quando ci sono piogge abbondanti. In Rete, negli ultimi tempi, sono state postate innumerevoli foto ritraenti il fiume Sacco imbiancato, immagini sconvolgenti che fanno allarmare anche chi non risiede a Ceccano. Adesso i carabinieri forestali vogliono vederci chiaro e, in queste ore, stanno svolgendo accertamenti nel depuratore del Consorzio industriale Asi.

Impianto sottodimensionato

Il blitz dei carabinieri forestali nell'impianto in cui sono state riscontrate importanti quantità di schiuma è partito stamane, all'alba. Il depuratore del Consorzio industrale Asi, amministrato dall'azienda A&A, dunque è finito nel mirino delle forze dell'ordine. Imponenti quantità di schiuma bianca, tra la scorsa notte e le prime ore di oggi, sono apparse nelle acque del fiume Sacco, specialmente in prossimità di Ceccano e altri comuni del Frusinate. Il blitz è in corso, si attendono i risultati. Le dimensioni del suddetto impianto non sono tali da sopportare il forte carico di fango e acque industriali che derivano da 206 aziende. Come se non bastasse, il depuratore deve fronteggiare anche gli scarichi civili dei comuni di Ferentino, Patrica, Morolo, Ceccano e Frosinone.

Non è la prima volta che i carabinieri indagano sulle condizioni del depuratore ciociaro.

Tra proteste e insensibilità istituzionale

Molti abitanti di Ceccano, e non solo, hanno espresso il loro malcontento per quella schiuma nel fiume Sacco. Sembra che non si possa fare nulla per arginare quel 'mostro bianco'. Non sono mancati cortei di protesta, recentemente, così come i monitoraggi dell'Arpa e le segnalazioni alle Istituzioni.

Niente, quella schiuma bianca è ancora lì, e rappresenta una seria insidia per l'incolumità dei cittadini. Lo stesso sindaco Roberto Caligiore ha rassegnato le sue dimissioni per protestare contro l'insensibilità delle Istituzioni nei confronti di una zona italiana letteralmente oppressa. Il primo cittadino ha sottolineato di aver sollecitato tutti i soggetti che possono agire ed evitare un'ecatombe ambientale. Nei giorni scorsi Caligiore si era sfogato così: "Le Istituzioni stanno uccidendo Ceccano".