Lo scenario è quello consueto: un mezzo pubblico che diventa lo specchio della nuova socialità italiana. Una realtà contraddistinta da tante persone che appartengono ad un'etnia diversa da quella tipica del Paese. Basta questo, a volte, per scatenare reazioni inattese da parte di altri passeggeri che non vedono di buon grado la presenza nei propri spazi di persone che provengono da altre latitudini. Per qualcuno è razzismo, per altri paura del diverso, per altri è semplicemente insofferenza che nasce da una situazione difficile e che porta quasi naturalmente a individuare capri espiatori.
Quel che è certo è che però che quanto è accaduto sulla circumvesuviana di Napoli meriti attenzione, soprattutto nel mettere in evidenza il comportamento di una donna che prende apertamente le difese di un gruppo di pakistani seduti a bordo del treno.
Il video pubblicato su Facebook è diventato virale
Il video, pubblicato sull'account Facebook Pasa Anta, è diventato virale in pochissimo tempo. Diverse tra le maggiori testate italiane lo hanno ripreso e si sono affidate alla didascalia che racconta l'accaduto. Parla di un ragazzo che si sarebbe reso colpevole di aver offeso i pakistani presenti sulla vettura della Circumvesuviana. Il condizionale è d'obbligo considerato che le immagini partono da una fase successiva e che non chiariscono se, eventualmente, il suo comportamento potesse essere in qualche modo rappresentare una reazione a qualcosa..
Quella in cui si accende un dibattito tra il protagonista della presunta azione razzista e una signora che prende apertamente le difese. Uno scambio di opinioni piuttosto energico, in cui le fasi salienti sono piuttosto significative.
I toni si fanno aspri
"L'Italia è nostra" è la frase più importante che si può percepire dalle espressioni del ragazzo.
L'esposizione del concetto, forse sopratutto nei modi, non incontra il favore di una donna presente che non lesina insulti nei confronti del suo interlocutore. "No, tu non sei razzista. Sei str***!". Parole piuttosto dure che, naturalmente, non contribuiscono a stemperare la tensione.
I toni si fanno aspri e arrivano persino minacce neanche troppe velate che, però, per fortuna non sconfinano mai nei fatti.
"Come ti vedo alzare le mani ti scasso l'ombrello in testa" afferma con grande determinazione la signora protagonista della vicenda, che liquida il suo interlocutore con un'eloquente affermazione: "Meglio che l'Italia sia loro e non tua".
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