A pochi anni di distanza dal Terremoto che aveva colpito l’Emilia e in particolare Bologna, ecco che la terra rincomincia a tremare.

Risale alle 13,48 la scossa di terremoto di magnitudo 4.2 che ha fatto letteralmente tremare per la paura il Riminese. Secondo le registrazioni avute dall’Ingv, l’epicentro si troverebbe a 43km di profondità e individuato nella cittadina di Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini; la zona era già stata contrassegnata come area ad alta pericolosità sismica dopo il sisma del 26 marzo 1911 di magnitudo 5.

Per il momento non sembrano esserci feriti o danni, sono solo moltissime le telefonate ai vigili del fuoco, che in queste ore si trovano a controllare gli edifici più colpiti insieme alla protezione civile.

La stessa Alice Parma, sindaco del nucleo cittadino maggiormente colpito, dichiara di essere già partiti con le verifiche alle abitazioni e ai diversi edifici della zona e che, per il momento, i danni non sembrano evidenti. Dalle ultime notizie, sembrerebbe che le scosse siano state avvertite non solo nel Riminese ma anche nelle Marche, tra Pesaro e Urbino, Fano e Senigallia.

Le conseguenze della scossa

In seguito alla scossa di oggi pomeriggio i treni sono stati sospesi e rimarranno fermi per precauzione anche durante tutta la notte. Le linee più colpite sono state quelle tra Rimini e Cesenatico, Rimini – Ravenna, Cesena – Riccione e Bologna – Ancona; esse necessitano di verifiche approfondite da parte della Rete Ferroviaria Italiana.

Per quanto riguarda le linee non citate, esse sono ripartite verso le 16,30 ma con forti rallentamenti sempre a causa delle verifiche da parte dell’ente ferroviario.

Una terra che si continua a muovere

Sempre secondo l’Ingv, nella giornata di oggi la nostra penisola sarebbe stata colpita da ben tre terremoti abbastanza percettibili: il primo, come abbiamo visto, ha avuto epicentro nella zona di Rimini, il secondo nella Costa Siracusana alle 8,36 e di magnitudo 2.0, mentre il terzo di magnitudo 2.5 sarebbe avvenuto alle 4,45 nel Mar Ionio Meridionale.

Tra i terremoti più forti della nostra penisola però ricordiamo il 26 settembre 1997 nell’Appennino umbro-marchigiano che causò il crollo della volta della Basilica di San Francesco; il 6 aprile 2009 a L’Aquila dove persero la vita 309 italiani e dove in 80.000 rimasero senza casa; il 20 maggio 2012 sempre in Emilia dove una scossa di magnitudo 6.1 causò gravissimi danni agli edifici e uccise tantissime persone.