Una brutta pagina, un capitolo di storia italiania che fa vergognare. E' morto Mariano Lucido, affettuosamente chiamato da tutti, 'nonno Mariano', che dallo scorso settembre all'età di 91 anni e gravemente malato, era stato strappato dalla sua abitazione di Via Diana, 5 a Partanna, Palermo, per lo sfratto esecutivo dopo una vertenza giudiziaria con la nipote. L'applicazione del diritto è prevalsa sull'aspetto umano del caso che contemplava dignità e vulnerabilità dell'anziano, colpito da una malattia oncologica terminale. Mariano, trasferito coattamente in una casa di riposo, ha finito di soffrire ieri.

Nonno Mariano, morto l'anziano che ha commosso l'Italia

A 91 anni, Mariano Lucido è stato costretto ad abbandonare per sempre la casa che negli anni '50 aveva costruito con le sue mani.

Un'abitazione a cui era legato da 60 anni di vita e ricordi. La giustizia ha dato ragione alla nipote al termine di una lite familiare durata 40 anni fino all'estrema svolta giudiziaria.

Dallo scorso 14 settembre, quando aveva avuto lo sfratto esecutivo, nonno Mariano era alloggiato in una casa di riposo. Ad assisterlo, le figlie Daniela e Leonarda. Le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate a seguito del violento strappo dalla casa.

Non è riuscito a realizzare il suo ultimo desiderio, semplice ed essenziale: poter morire in casa propria. A dare il triste annuncio è stata Nina Palmieri, l'inviata del programma televisivo Le Iene che ha seguito gli sviluppi del triste caso. In un video triste e brutale, si vede l'anziano, nonostante macroscopiche difficoltà di deambulazione e respirazione, essere preso e portato via dalla sua casa tra poliziotti in tenuta antisommossa all'ingresso dell'abitazione.

E questo, malgrado il medico di famiglia avesse certificato la non trasportabilità dell'uomo: caricato su un'ambulanza è stato portato nella casa di riposo dove sabato è morto.

La storia dell'ultranovantenne ha commosso l'Italia. Era sorta anche una pagina Facebook 'Tutti uniti per nonno Mariano' che dava notizie sulle condizioni di salute dell'anziano e dove in tanti in queste ore lasciano un messaggio di condoglianze alle figlie o commentano indignati l'amara vicenda.

Nonno Mariano, la faida familiare e lo sfratto della nipote

Ma come è stato possibile arrivare a tanto? Perché la legge ha calpestato la dignità di un anziano malato terminale? Tutto è avvenuto per una querelle inerente un'eredità contesa, una storia lunga 40 anni, sfociata in una vera e propria faida familiare. Prima di morire il padre di Mariano aveva lasciato un appartamento alla figlia al piano terra, e l'altro al primo piano a lui.

Quando la nipote Isabella ha ereditato l'appartamemto della madre, sono cominciati i guai perché, nella modesta palazzina, lo zio aveva costruito un piano sopraelevato senza chiedere le dovute autorizzazioni, quindi abusivo. Con il marito Pino, Isabella ha iniziato una battaglia prima per fargli demolire la sopraelevazione, poi per sbattere Mariano e famiglia fuori. Tra denunce, azioni giudiziarie, dispetti reciproci, persino telecamere di sorveglianza ovunque con cui si controllavano reciprocamente, Mariano ha avuto la peggio. Ha perso tutte le cause e la sua famiglia si è indebitata.

La casa pignorata è stata messa all'asta e svalutata. Alla famiglia non è stata concessa la possibilità di pagarla a rate per riscattarla.

Eppure il giudice responsabile del procedimento sapeva che era l'unica abitazione e delle condizioni di salute dell'uomo, della moglie Filippa, poi deceduta, e di una delle figlie.

Con la vendita all'asta, la casa è stata assegnata alla nipote Isabella che ne ha preteso il possesso, come previsto dalla legge. Come ultima ratio, le figlie di Mariano le avevano proposto anche 400 euro di affitto per permettere ai genitori di restarci a vivere. Mentre la richiesta di sospensione del provvedimento di sfratto inoltrata dall'avvocato di Mariano al giudice è stata ritenuta inammissibile. A nulla sono valsi appelli e messaggi di umana solidarietà. La 'forza' della legge ha prevalso sulla sacralità dell'essere umano.