Gli orrori della strage di Strasburgo, che hanno insanguinato la notte dell'11 dicembre, sembrano non avere fine. Il presunto attentatore, Cherif Chekatt, è in fuga ed attualmente nessuno sa dove si trovi. Intanto, uno dei 13 feriti, Antonio Megalizzi, giornalista italiano rimasto coinvolto nella sparatoria, lotta tra la vita e la morte.

Chi è Cherif Chekatt

Il colpevole delle 3 morti innocenti e dei 13 feriti gravi è un 29enne di origini nord africane nato a Strasburgo. Già noto alle forze dell'ordine e con un passato in carcere per aggressione, era però nome celebre tra gli inquirenti proprio per la sua radicalizzazione e la vicinanza ideologica all'Isis, che lo rendevano un soggetto sospetto.

Sospetto che purtroppo si è rivelato giusto. L'uomo in questo momento è in fuga, ma giorno dopo giorno aumentano le informazioni sul suo conto e testimonianze che potrebbero rivelarsi utili all'indagine e in generale contro l'organizzazione terroristica islamica.

Una nuova testimonianza giunge dall'autista di un taxi, vittima illesa di Cherif Chekatt, che per fuggire ha minacciato il conducente della vettura e si è fatto trasportare lontano dal luogo della strage. L'uomo alla guida del taxi afferma che l'assalitore abbia detto di aver agito per vendicare i fratelli morti in Siria. Dichiarazioni pubblicate sul quotidiano Le Parisien, è che se confermate, escluderebbero ogni dubbio riguardo il rapporto tra Cherif e Isis.

Sempre secondo il quotidiano, lo sfortunato conducente del taxi ha potuto ritenersi libero solo dopo essersi professato musulmano praticante.

Intanto fonti dell'Intelligence citate dall'emittente tedesca Rbb, sostengono che l'attentatore avrebbe ricevuto una chiamata dalla Germania subito prima della strage. Ignoto il contenuto del messaggio ma significativa la scoperta di un rapporto tra Cherif e la Germania.

Anche la polizia tedesca è all'opera per cercare il fuggitivo, soprattuto lungo il confine tra Francia e Germania. Nel frattempo rimane blindato il centro di Strasburgo, mentre elicotteri e forze dell'ordine pattugliano tutta la zona.

Antonio Megalizzi in fin di vita

Il bilancio della strage parla di tre morti e sedici feriti.

Tra questi c'è anche un italiano, il giornalista radiofonico Antonio Megalizzi. La sua unica colpa quella di trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Uno dei proiettili esplosi dal killer lo ha ragiunto, e colpito alla testa, ferendolo in modo gravissimo. Il ragazzo è in fin di vita. Ancora non si è espressa a riguardo il ministro della Salute francese Agnes Buzyn, che non vuole rilasciare dichiarazioni, soprattutto riguardo le condizioni dei feriti. Intanto però a fare visita allo sfortunato ragazzo italiano è stato l'eurodeputato leghista Mario Borghezio, giunto presso l'ospedale di Strasburgo dove è ricoverato Antonio. Le parole del deputato parlano di una visita dovuta e sentita, con spirito umano e cristiano, per portare forza a solidarietà al ragazzo e alla mamma, sconvolta dall'accaduto.