Un sacco nero contenente ossa umane giaceva sulle rive del fiume Po, su un isolotto tra Casale e Frassineto, in provincia di Alessandria, emerso probabilmente dal ritiro delle acque dovuto alle scarse piogge. A fare la terribile scoperta un giardiniere casalese di 41 anni, mentre nella giornata di ieri portava a spasso il suo cane. L'uomo ha visto improvvisamente avvicinarsi l'animale con un osso in bocca, un osso troppo grande per appartenere ad un altro animale. Da qui l'uomo è stato condotto in mezzo ai rovi e agli arbusti, in una zona ghiacciata, proprio sul ciglio del fiume: sotto una pianta vi era un sacco nero, da cui si intravedeva un teschio, parte di mandibola e altre ossa frantumate.

Presumibilmente il sacco si trovava in quel luogo da mesi, poiché parzialmente sotterrato dalla sabbia. L'uomo ha immediatamente dato l'allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, e le ossa sono state recuperate, refertate e trasferite all'obitorio per essere analizzate.

Le prime indiscrezioni sull'identità della vittima

Dalle prime indiscrezioni emergono alcuni dettagli. Lo scheletro non è completo: le ossa mancanti potrebbero essere state trasportate via dal fiume, poiché il sacco era deteriorato, ed è forse proprio grazie alle acque del fiume che i resti umani sono arrivati a riva, permettendone il ritrovamento. Ancora non è stabilito quale sia il sesso dell'individuo, ma a una prima osservazione il cranio pare piuttosto affusolato, caratteristica tipicamente femminile, che fa ipotizzare possa essere di donna.

L'osso del femore è integro, e questo permetterà di risalire ad alcune caratteristiche importanti della vittima, come l'altezza. Peculiare è lo stato di usura dello scheletro, posto al confronto con lo stato di usura dei denti, che sono al contrario rimasti integri e binchissimi: una prima ipotesi è che si tratti di un impianto dentale, e che possa quindi trattarsi di una persona verosimilmente benestante.

Le circostanze del ritrovamento di questi resti umani fanno convergere gli investigatori sull'ipotesi dell'omicidio e del conseguente occultamento del corpo all'interno del sacco, abbandonato nelle acque del fiume in qualche punto non precisato del lungo corso del Po. Del caso si occupa il Sostituto Procuratore della Repubblica di Vercelli, il dottor Francesco Alvino. Nei prossimi giorni un patologo lavorerà per stabilire sesso, età ed eventuali cause della morte.