È salatissimo il conto che la trans Silvana Valencia Villanueva presenta al suo aggressore, Ottavio Esposito, 30enne e di professione dentista. Stando a quanto riportano i media locali e nazionali, il 4 febbraio dello scorso anno, Villanueva fu aggredita da Esposito durante un party a base di rapporti intimi e cocaina. L'uomo tentò di accoltellarla, ma lei con caparbietà e astuzia riuscì a mettersi in salvo. La donna rotolò su una rampa di scale situata in un'abitazione di Chieti Scalo, la parte nuova della città abruzzese, e riportò lesioni che furono giudicate guaribili in 40 giorni.

Fu un brutto momento per la vittima, che ora, tramite il suo avvocato Pasquale D'Incecco, chiede un risarcimento di circa 100 mila euro al suo aggressore. Ieri Silvana si è costituita parte civile, il 23 gennaio sarà presa una decisione definitiva. La difesa ha infatti presentato il ricorso al rito abbreviato.

Esposito indagato per tentato omicidio

Il 30enne, che risiede in un paese della provincia teatina, è indagato per tentato omicidio. Insieme a lui c'è anche un'altra persona che è finita nel registro degli indagati: si tratta di Danilo Di Giulio (31 anni), il quale è accusato di aver detenuto illegalmente lo stupefacente. Lo stesso inoltre, deve rispondere dell'accusa di favoreggiamento, in quanto avrebbe aiutato Ottavio Esposito a nascondere le tracce del misfatto.

In particolare Di Giulio avrebbe prestato aiuto all'aggressore, aiutandolo a far sparire le tracce di sangue e successivamente ospitandolo presso il suo domicilio, prestandogli abiti puliti. Durante l'udienza tenuta ieri però la posizione del presunto complice è stata rivista, a Di Giulio infatti tutti gli atti andranno notificati da capo.

La difesa sostiene che Esposito si difese da un brutto gesto del trans

I legali di Esposito annunciano comunque battaglia, e come detto sceglieranno la via del rito abbreviato. In particolare saranno analizzate le ferite che la Valencia ha riportato durante la violenta colluttazione con il suo aguzzino. Le stesse sono state giudicate incompatibili con i colpi di fendenti che avrebbero colpito dall'alto verso il basso la vittima, e fanno notare come lo stesso 30enne riportò un taglio ad una mano, probabilmente compatibile con quello provocato da un coccio di vetro.

Secondo questa tesi infatti, Villanueva, pretendendo più soldi da Esposito, avrebbe spaccato sul tavolo una bottiglia di vodka. Proprio questa violenza reazione avrebbe portato il professionista a difendersi.