E' deceduta non di una morte naturale e neanche di malattia, ma di ipotermia per troppa esposizione, da viva, in una cella frigorifera di un obitorio. Il peggiore incubo di ogni essere umano, forse, ovvero quello di essere creduto morto non essendolo, per poi risvegliarsi in una bara o in una cella frigorifera, è realmente accaduto in Russia.

La vittima di questa orrida vicenda, una donna di 62 anni, data per morta quando era viva e invece aveva solo avuto un malore, è poi effettivamente deceduta dopo poche ore per il troppo tempo passato in condizioni estreme a bassissime temperature in una camera mortuaria.

Russia, l'accaduto

La donna di 62 anni di cui non sono state rese note le generalità, aveva partecipato a una festicciola in famiglia nella cittadina di Vasilyevka. Non è stato indicato dalle fonti locali quando l'evento abbia avuto luogo. Di certo si sa che quella che sembrava una serata allegra si è tramutata in una tragedia.

Probabilmente la donna aveva bevuto un po' troppo e si è sentita male fino a perdere i sensi. Sembrava che non respirasse più. Da quel momento a un equivoco ne è seguito un altro, finché la situazione è degenerata in maniera atroce. Credendola morta, i familiari hanno chiamato la polizia, anziché i soccorsi medici. Una volta giunto sul posto, un funzionario di polizia ha applicato una procedura anomala, se non proprio irregolare: invece di chiamare un'ambulanza, ha autonomamente certificato il decesso della donna, ma la causa di questo presunto decesso non è stata rivelata: l'uomo ha poi chiamato direttamente i servizi cimiteriali.

E così è accaduto che l'anziana è stata trasferita all'obitorio locale, oltretutto sprovvista di un documento di accompagnamento.

'Sorpresa' all'obitorio, risveglio seguito da seconda e definitiva morte

Giunta all'obitorio, la donna è stata collocata in una cella frigorifera: procedura che riguarda tutte le salme. Però la signora non era deceduta.

Se ne è accorto l'addetto della camera mortuaria che, secondo prassi, si era avvicinato al corpo per mettere una targhetta con il numero al piede del cadavere.

E' stato allora che il corpo creduto morto si è mosso e gli occhi atterriti dell'anziana si sono aperti. Superate paura e incredulità, l'addetto ha chiamato i servizi d'emergenza: i paramedici sono arrivati subito e la 'rediviva' è stata trasferita all'ospedale di Belogorsk in terapia intensiva.

Ma dopo poco, un nuovo dramma: la risvegliata ha avuto un attacco cardiaco. Hanno tentato di rianimarla per circa 40 minuti, purtroppo senza esito, finché la donna è morta di nuovo, la seconda volta, quella vera e definitiva. La vicenda ha sconvolto la cittadina di Vasilyevka e non solo, avendo fatto velocemente il giro del mondo, almeno virtuale.

Mikhail Danilov, medico dell’ospedale, ha riferito che la causa del decesso è stata l'ipotermia. I familiari, ma anche gli specialisti, sono convinti che se non fosse stata tante ore nella cella frigorifera dell'obitorio, la sventurata anziana avrebbe potuto salvarsi. Nella mancanza di riferimenti precisi, emerge la condotta irregolare avuta dal funzionario di polizia che ha agito a modo suo. La polizia ha avviato un'indagine sulla morte della donna: non è noto se quel suo rappresentante sia stato indagato.