L'omicidio di JonBenét Ramsey, uno dei grandi delitti irrisolti americani, sarebbe ad una svolta. La bimba, 6 anni, baby reginetta di bellezza, fu ritrovata morta la sera di Natale del 1996 nella sua casa di Boulder, in Colorado. In un primo momento, furono incolpati i genitori e il fratello. Poi, però, le indagini si arenarono e il caso non è mai stato risolto. Ora, a più di 20 anni di distanza, Gary Oliva, un sospettato già condannato per abusi su minore, ha confessato di aver ucciso la piccola.

La confessione

Gary Oliva, 54 anni, avrebbe confessato di aver ucciso la piccola JonBenét, figlia del facoltoso imprenditore John Bennett Ramsey e di Patricia Ann "Patsy" Paugh, ex reginetta di bellezza.

Gary, che attualmente sta scontando una condanna di 10 anni per pedopornografia in un carcere del Colorado, ha rivelato, in alcune lettere indirizzate ad un suo ex compagno di classe, Michael Vail di aver ucciso "per sbaglio" JonBenét Ramsey,

Nelle missive, Oliva ha spiegato di essersi innamorato della piccola ("Non ho mai amato nessuno come lei, non era come gli altri bambini"), ma di averla lasciata morire. L'uomo ha aggiunto, senza scendere nei dettagli, che si è trattato di un incidente: "E morta per caso ed è stata colpa mia".

Michael Vail, che ha consegnato le lettere alla polizia, ha dichiarato di aver sempre pensato che Gary fosse coinvolto nell'omicidio. Al momento, gli investigatori stanno effettuando le verifiche del caso e, sino ad oggi, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.

Il delitto

La morte di JonBenét Ramsey sconvolse l'America degli anni '90. La bimba, a 6 anni era già un'affermata modella e una miss di bellezza molto nota. La giovane fu ritrovata morta la mattina del 26 dicembre 1996.

Come riportato dalle cronache dell'epoca, Jhon Ramsey e la moglie Patsy, la sera di Natale, misero a letto JonBenét ed il fratello Burke (9 anni) intorno alle 22.

Poi, prepararono i bagagli per il viaggio in programma per il giorno seguente.

La mattina di Santo Stefano, poco prima delle 5,30, Patsy Ramsey trovò sulle scale di servizio una lettera contenente una richiesta di riscatto: 118000 $ per il rilascio della bimba.

Una ventina di minuti più tardi, la donna, denunciò la scomparsa della figlia, ma quello che sembrava un sequestro si trasformò, nel giro di poche ore, in un omicidio.

JonBenét Ramsey venne ritrovata cadavere nella cantina della villetta: l'autopsia rivelò che era stata strangolata, ma non solo, sul suo corpo furono rinvenuti anche segni di abusi sessuali cronici.

Le indagini, in un primo momento, si concentrarono nell'ambito famigliare: furono sospettati i genitori della bambina, ma anche il suo fratellino. Gli investigatori, infatti, arrivarono ad ipotizzare che Burke avesse ucciso la piccola durante uno scatto ira e che la madre, per coprirlo, arrivò ad inscenare un rapimento

Gli inquirenti, comunque, seguirono diverse piste e fermarono diversi sospettati senza però arrivare ad una soluzione del caso.