In Inghilterra, a Bradford, nelle ultime sette settimane era in atto un lungo e delicato processo a carico di una banda di nove pedofili, i quali sono stati accusati di aver stuprato e manipolato due ragazzine di soli 14 anni. Le persone in questione sono state condannate a 116 anni di carcere complessivi e hanno un'età compresa tra i 28 e i 55 anni. Secondo la ricostruzione dei fatti, le due minorenni sarebbero state adescate e condotte in un vortice di eventi che le ha tenute "prigioniere" di quegli abusi per due anni. Le vittime hanno, naturalmente, rilasciato delle dichiarazioni in Tribunale che hanno lasciato tutti senza parole.

Inghilterra, la banda di pedofili di Bredford identificata e condannata: la ricostruzione dei fatti

La banda di pedofili di Bradford è stata completamente identificata. Tutti i colpevoli sono stati condannati alla detenzione. Il Tribunale ha confermato le accuse che pendevano sul loro capo di stupro, violenza fisica e psicologica su minori. Le due ragazze coinvolte in questa triste vicenda, infatti, hanno spiegato le dinamiche di quanto accaduto negli ultimi due anni della loro vita. Entrambe hanno rivelato di essere state manipolate da quegli individui quando avevano appena 14 anni. I colpevoli le costringevano ad avere dei rapporti sessuali. Una delle due ha confessato di aver avuto delle enormi ripercussioni psicologiche in seguito agli stupri: "Ho i pensieri più irrazionali a causa dell'ansia".

L'agghiacciante racconto è poi proseguito e la ragazza ha spiegato di essersi sentita come un giocattolo nelle loro mani.

Le ripercussioni sulle due minorenni dopo le violenze subite

Una delle due vittime ha confessato che, all'età di 15 anni, le è stata diagnosticata la depressione, il disturbo post-traumatico da stress e l'ansia.

Entrambe non hanno esitato a spiegare di aver ceduto anche all'alcol e alla droga nel periodo in cui subivano gli abusi.

Una volta uscite da tale macabro vortice, le ragazze hanno cercato di riprendere in mano la loro vita ma i disturbi hanno continuato a palesarsi, al punto da spingerle addirittura a provare il suicidio. Una delle due, infatti, soffre di disturbo da autolesionismo.

Dopo tutto quello che è accaduto nessuna delle due riesce più a trascorrere troppo tempo fuori di casa, a maggior ragione se è di sera. Adesso che i loro carnefici sono stati condannati, si spera che possano provare, almeno, a tirare un sospiro di sollievo e tornare alla normalità.