diletta leotta ha passato lo scorso giovedì mattina in procura a Roma. Accompagnata dalla sorella Federica, che è avvocato, si è presentata in piazzale Clodio per essere ascoltata dal pm Carlo Villani che indaga su un filone dell’inchiesta partita dalla sua denuncia del settembre 2016. Infatti, circa tre anni fa, un hacker rimasto anonimo si è intrufolato nell’account Google Drive della conduttrice, rubandole una serie di immagini e video strettamente personali dal carattere osé, che la 27enne, volto noto ora di Dazn, aveva realizzato per il proprio fidanzato.

In quel caso le immagini private sono state diffuse rapidamente in tutto il web, specialmente grazie ai gruppi WhatsApp e alle community dei vari social. Alla Leotta non è rimasto altro da fare che chiederne la rimozione e rivolgersi alla polizia postale.

I due diversi filoni di indagine sulle foto rubate a Diletta Leotta

Così è partita a Milano l’inchiesta per scoprire chi sia stato l’hacker che ha materialmente rubato i filmati e gli scatti proibiti. Non si è ancora riusciti ad identificare la persona che ha compiuto l’accesso abusivo nello spazio di archiviazione digitale della conduttrice, ma gli inquirenti del capoluogo lombardo sono stati comunque in grado di individuare il primo che ha condiviso i file della Leotta in Rete.

Si tratta di un minorenne, indagato dal novembre del 2017, che però non è stato il responsabile materiale del furto di immagini, rimasto sconosciuto. Invece a Roma si indaga su un altro filone della vicenda: alcune testate online sono accusate di ricettazione per avere comprato e diffuso online alcune delle foto contenute nel cloud della presentatrice; in particolare una con in primo piano il celebre 'lato B' di Diletta.

La reazione della Leotta al furto delle immagini personali

Durante la sua audizione in procura, Diletta Leotta avrebbe ricostruito l’accaduto. Al momento il pm starebbe valutando le posizioni dei singoli responsabili delle testate coinvolte, alcuni dei quali sarebbero già indagati per ricettazione. La conduttrice è molto attiva sui social, dove vanta un seguito di quattro milioni di persone, di cui ben tre su Instagram.

All’epoca della scoperta del furto, nel 2016, quando era uno dei volti di punta di Sky Sport, si disse profondamente “amareggiata ed indignata” per la vicenda che l’aveva colpita. In quell’occasione aveva rivolto un pensiero anche a quelle ragazze più giovani e indifese, a cui erano capitate disavventure simili, ed aveva ricordato agli autori, spesso amici o ex fidanzati delle vittime, che diffondere immagini personali senza chiedere il consenso è un reato. Anche durante il Festival di Sanremo del 2017 la presentatrice aveva accennato dal palco dell’Ariston a quello che lei stessa aveva definito un “atto di violenza”.