Un ragazzo nigeriano di 25 anni si è tolto la vita lunedì 28 gennaio gettandosi sotto un treno. A giudicare da quanto emerso di recente, sembra che il suo gesto disperato sia collegato al permesso di soggiorno per motivi umanitari che gli è stato negato. I funerali avranno luogo oggi, venerdì 1 febbraio, dalle ore 11:30 nella chiesa dell'Annunziata a Genova.

L'arrivo di Prince Jerry in Italia

Prince Jerry era arrivato sulle coste siciliane, dalla Nigeria, il 16 giugno del 2016 per poi trasferirsi subito a Genova. Nel suo Paese era laureato in chimica e ha cercato di farsi convalidare il suo titolo di studi anche in Italia.

Da subito ha dato prova di essere un ragazzo dal cuore d'oro e dalla grande determinazione e ha cercato di integrarsi in ogni modo nella comunità svolgendo anche del volontariato con i ragazzi delle Scuole della Pace e come staccapanni della Caritas. Inoltre, aveva imparato molto bene a parlare italiano e, chiunque lo conoscesse, ha affermato che fosse molto colto e che avesse tantissima voglia di imparare.

Prince sperava in ogni modo di ottenere ufficialmente il permesso di soggiorno per motivi umanitari e ne aveva fatto richiesta. Purtroppo, però, il suo desiderio non è stato esaurito e ha ricevuto la conferma il 17 dicembre. Probabilmente, questa notizia lo ha sconvolto al punto da decidere di suicidarsi spinto dalla disperazione, seppur ancora non sia del tutto chiaro se effettivamente ci sia una correlazione diretta tra il decreto di Salvini - il decreto sicurezza che ha limitato il numero di permessi di soggiorno per motivi umanitari - e il tragico gesto.

Monsignor Giacomo Martino ha dato la notizia della morte di Prince Jerry, ma non voleva venisse 'strumentalizzata'

Il responsabile della Migrantes di Genova, Monsignor Giacomo Martino, ancora sconvolto per aver perso un ragazzo speciale come Prince e dopo aver trascorso il tempo a Tortona a riconoscere il corpo lacerato del giovane venticinquenne, ha dato la notizia della sua scomparsa ai suoi parrocchiani.

Non avrebbe mai immaginato che quel messaggio privato inviato in chat avrebbe fatto il giro del web, divenendo una notizia virale. Nel rispetto del dolore di Prince, Monsignor Giacomo Martino aveva scelto di non parlarne pubblicamente, ma il suo messaggio è stato divulgato su Facebook facendo il giro del social in pochissimo tempo.

In un suo post, il responsabile della Migrantes di Genova ha dichiarato: "Non desidero in nessun modo che questo ragazzo e la sua triste storia vengano strumentalizzate per discorsi diversi da quelli di compassione per una vita stroncata e di un lungo sogno interrotto”.

In occasione del funerale del giovanissimo nigeriano, sembra che una delle sue sorelle potrà essere presente, arrivando in volo dalla Spagna. Un ultimo gesto, quello di oggi, per poter restare accanto a Prince rispettando il suo dolore e onorando la sua vita - stroncata troppo presto - fatta di impegno, costanza e tantissima dedizione.