E' una vicenda che sconvolse l'Italia quella di Azka Riaz, la ragazza 19enne di origini pakistane, ma che viveva nel nostro Paese, precisamente a Trodica di Morrovalle, in provincia di Macerata. Tutto accadde il 24 febbraio dello scorso anno. Il padre della giovane, Muhammad Riaz, in quell'occasione picchiò selvaggiamente sua figlia, riducendola in fin di vita. La stessa infatti spirò proprio a cause delle gravi lesioni riportate. La storia di Azka è davvero agghiacciante. Lei stessa infatti, da quanto hanno confermato anche le indagini, si sottoponeva agli abusi da parte del padre-orco per proteggere la sorellina più piccola, alla quale già fin da piccolissima era stato combinato un matrimonio.

Il soggetto si trova attualmente detenuto nel carcere di Modena, e dovrà rispondere di violenza sessuale, omicidio preterintenzionale e maltrattamenti. Per quest'ultimo reato, già all'epoca dei fatti, emerse che a carico dell'uomo vi era un procedimento in corso, e che di li a qualche giorno i suoi figli sarebbero comparsi in tribunale per testimoniare quanto succedeva nell'abitazione di famiglia.

Parla l'avvocato: 'Abusi iniziati in Pakistan da piccole'

Sulle pagine on-line del quotidiano Il Resto del Carlino, l'avvocato Paolo Carnevali (difensore degli altri tre figli dell'uomo) ricostruisce nel dettaglio l'assurda storia. Gli abusi e le violenze si sarebbero perpetrate quindi per anni, addirittura da quando le ragazze erano piccole, proprio in Pakistan.

La madre non viveva nel nucleo famigliare, per cui in Italia Azka e la sua sorellina, insieme agli altri componenti del nucleo famigliare, vivevano insieme al padre. Quel padre che, come spiega il legale, si faceva mandare le medicine dal suo Paese d'origine in modo da poter far abortire la 19enne. Ciò si sarebbe verificato ben tre volte.

La storia venne fuori in seguito all'interesse dei servizi sociali, poiché si era notato che a scuola i bambini andavano male ed erano stati anche bocciati diverse volte. Pare inoltre che all'epoca nessuno dei famigliari abbia fatto nulla per proteggere le giovani.

I figli ora vivono in un posto sicuro

La sorellina di Azka, e gli altri suoi fratelli, vivono ora in un posto protetto.

Ieri, Muhammad è stato nuovamente ascoltato in tribunale e l'avvocato Carnevali si è costituito parte civile nel processo. Riaz è difeso invece dall'avvocato Laganà. Nelle precedenti udienze l'uomo ha negato di aver ucciso sua figlia, per quanto successo quel giorno egli dichiara di non ricordare nulla perché "beveva molto". Gli altri suoi figli hanno però confermato quanto successo.