E' una storia raccapricciante quella che arriva dalla Svizzera, precisamente da Lucerna, dove una madre di origine serba ha ucciso uno dei suoi due gemelli che aveva partorito. I fatti in questione risalgono al 2015, ma solo negli scorsi giorni è arrivata la sentenza che condanna ad un solo anno di carcere la giovane madre, all'epoca dell'episodio 20enne. Secondo quanto riportato dai media britannici, dalla testata giornalistica Metro n particolare, che cita fonti locali, la donna era stata lasciata da poco tempo dal suo compagno, padre quindi dei due gemellini.

Sarebbe stato a questo punto lo stesso uomo che, una volta saputo che la compagna era incinta, l'avrebbe costretta in tutti i modi ad abortire. Nel giorno della tragedia la donna era da sola in casa e si provocò il travaglio nella vasca da bagno, dopo aver cercato su Internet le modalità con cui compiere la delicata operazione. Così nacque il primo dei due bambini. A questo punto si è verificato il dramma: la giovane mamma è andata nel panico perché non sentiva il bambino piangere, lo ha quindi sbattuto contro il muro del seminterrato, provocandogli un grave trauma cranico, per cui il piccolo è deceduto quasi all'istante. Poi, ha preso una maglietta ed ha avvolto il corpo esanime del neonato, nascondendolo in un peluche gigante.

L'altro bimbo nato già morto

Dopo poco tempo la donna aveva dato alla luce il secondo dei due gemelli. Purtroppo quest'ultimo nato già senza vita, per cui la donna aveva preso il suo corpicino e lo aveva nascosto nella cesta dei panni sporchi. Successivamente, a causa della grande quantità di sangue persa, era svenuta. Ad accorgersi di tutto era stata la madre che l'aveva trovata per terra priva di sensi.

I soccorsi, nell'occasione, giunsero immediatamente. Sul posto i sanitari notarono che la giovane aveva partorito, ma non trovando i bambini scattò la denuncia. La stessa madre poi confessò quanto era successo. Il pubblico ministero che ha seguito l'indagine su questo assurdo fatto di cronaca, ha dichiarato che probabilmente la donna non aveva i soldi per potersi permettere un aborto in una struttura sanitaria.

Uno psichiatra ha inoltre dichiarato che la giovane non è interamente responsabile per quanto accaduto, e soffre di disturbo dell'adattamento e depressione. E' stata riconosciuta colpevole solo per la morte del primo bambino, mentre per il decesso del secondo si sarebbe soltanto trattato di negligenza. Se si fosse recata per tempo in ospedale, dicono i sanitari, i neonati avrebbero potuto salvarsi.