Una storia, tutta da verificare, che avrebbe davvero dell'assurdo quella che si sarebbe verificata in un istituto scolastico della città di Nola, centro abitato della città metropolitana di Napoli. In una Scuola media della città dei gigli e del filosofo naturalista Giordano Bruno, infatti, si sarebbero superati i limiti della decenza e del buon costume: un semplice gioco adolescenziale tra ragazzi come 'Obbligo o Verità’ sarebbe diventato un vero e proprio incubo per una ragazzina di appena 12 anni di età. La vicenda è stata raccontata da diversi quotidiani locali e non solo.

Le regole del gioco sono semplici: bisogna scegliere se rispondere ad un quesito oppure pagare pegno ed essere 'obbligati' a fare quella determinata cosa. E man mano che si va avanti con gli anni le domande e i pegni diventano sempre più imbarazzanti. L'accaduto sarebbe stato scoperto - il condizionale è d'obbligo - dal dirigente scolastico che avrebbe allertato immediatamente le forze dell'ordine: sia polizia che carabinieri, però, smentiscono di aver ricevuto denunce su questa storia.

Il racconto dei fatti

Secondo una prima sommaria ricostruzione dell'accaduto, sembrerebbe che la giovane adolescente, mentre stava giocando con i compagni di classe a 'Obbligo o verità', durante il suo turno di gioco avrebbe scelto l'opzione 'obbligo'.

La 'pena'? Le sarebbe stato richiesto di recarsi nei bagni della scuola per realizzare con il proprio telefono cellulare di ultima generazione un video filmato nel quale si sarebbe dovuta ritrarre completamente nuda. L'ingenua ragazza, appena dodicenne, si sarebbe lasciata convincere dai compagni di gioco e avrebbe provveduto a rispettare il suo 'obbligo'.

Così in breve tempo il video di nudo integrale sarebbe finito dapprima sullo smartphone dell'amico della studentesse e, poi, anche sui cellulari di altri ragazzi, facendo il giro delle chat sui gruppi di Facebook e di Whatsapp.

La scoperta

A segnalare lo sconcertante quanto assurdo e bizzarro episodio sarebbe stato proprio il dirigente scolastico dell'istituto statale di istruzione secondaria di primo grado: il preside, infatti, avrebbe immediatamente provveduto ad avvertire le forze dell'ordine, che però hanno smentito di aver ricevuto denunce nonostante. 'Era un solamente un gioco', si sarebbero giustificati dal canto loro gli studenti. Stavolta, però, se i fatti sono questi, i ragazzi si sono spinti davvero troppo oltre.