Lo schianto pochi minuti dopo il decollo dall'aeroporto di Addis Abeba. Il Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines è precipitato alle 8:44 locali nella zona di Bishoftu, località posizionata a 50 chilometri dalla capitale etiope. Nessun superstite tra le 157 persone a bordo del veicolo, 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio, del volo diretto a Nairobi (capitale del Kenya). Dopo la partenza, come precisato dal Ceo della compagnia aerea, il pilota aveva subito segnalato un problema ed aveva ottenuto l’autorizzazione per tornare indietro. Manovra che non è mai stata completata con il veicolo che è precipitato pochi istanti dopo la comunicazione.

L’’Ethiopian Airlines ha subito precisato che si trattava di un mezzo nuovo (consegnato a novembre) e che dai controlli di manutenzione non erano emersi problemi di alcun genere. Tra le vittime della tragedia anche otto italiani. Tra questi l’assessore siciliano Sebastiano Tusa, tre volontari della Ong di Bergamo Africa Tremila e una dipendente dell’Onu.

Le otto vittime italiane

Sebastiano Tusa, assessore regionale ai beni culturali della Regione Sicilia, era un archeologo di fama internazionale ed era diretto a Nairobi per partecipare ad un importante convegno organizzato dall’Unesco sull’archeologia marina. Incredulo il presidente Musumeci che, dopo aver appreso la notizia del decesso, ha manifestato il suo cordoglio ed ha riferito che Tusa era un instancabile lavoratore oltre che un assessore di grande equilibrio e capacità: “Amava la Sicilia come pochi”.

Nel disastro dell’Ethiopian Arilines è morta anche MariaPilar Buzzetti, trentenne romana che da anni lavorava per l’Onu.

Aveva origini romane anche Paolo Dieci, presidente della Ong Cisp e rete Link 2007. Sul Boeing 737 viaggiavano anche Virginia Chimenti, funzionaria consulente Budget Officer del WFP dell'Onu, e Rosemary Mumbi.

L'ultima missione della coppia aretina

Il settantacinquenne medico Carlo Spini era il presidente di Africa Tremila e da molti anni si recava in Africa per realizzare alcuni importanti progetti della Ong. In compagnia del professionista, originario di San Sepolcro (Arezzo), c'era la moglie Gabriella Viggiani, infermeria aretina e volontaria della Ong, che aveva raggiunto il marito in Etiopia con il quale aveva programmato la trasferta a Nairobi.

Con loro c'era anche il commercialista Matteo Ravasio che aveva assunto l'incarico di tesoriere dell'Onlus di Bergamo. I tre avrebbero dovuto raggiungere una località nel sud del Sudan dove Africa Tremila sta realizzando un ospedale.