Il piccolo Julen, di due anni, è morto diverse settimane fa precipitando in un pozzo nei pressi di Malaga, in Spagna. La sorte del bambino ha tenuto con il fiato sospeso i media di tutto il mondo, che hanno sperato per oltre una settimana nel salvataggio del piccolo. Oggi i suoi genitori sono tornati a parlare con i giornalisti, spiegando di star cercando di dare un fratellino a Julen e facendo diversi appunti ai soccorsi.

I genitori annunciano la loro intenzione di dare un fratellino a Julen

Dopo settimane di silenzio, i genitori del bimbo spagnolo caduto e morto nel pozzo a Totalan hanno deciso quindi di esporsi e sono tornati a parlare nel programma spagnolo Espejo Publico su Antena 3.

Hanno spiegato di star cercando di avere un altro figlio per rispettare una promessa fatta al loro Julen quando era in vita, anche se la madre ha voluto specificare di non essere ancora incinta. La coppia non nasconde il loro dolore per la tragedia accorsa al loro secondogenito, dopo che anche il loro primo figlio è morto due anni fa in circostanze drammatiche e spiegano di star cercando di andare avanti grazie all'affetto e al sostegno di parenti ed amici. La tragedia del piccolo è avvenuta durante un pranzo in famiglia, quando durante una distrazione degli adulti Julen è caduto nel pozzo non coperto.

Le critiche ai soccorsi: 'Lenti e vaghi'

Ma i genitori di Julen si sono soffermati in particolar modo sulle indagini che si stanno svolgendo sulla morte del piccino e sui soccorsi che purtroppo non sono serviti a salvarlo.

Per la caduta del bambino è attualmente indagata una sola persona, tra l'altro parente dei genitori del bimbo, David Serrano. La coppia ha sottolineato di non aver più alcun rapporto con l'uomo e di non credere alla sua memoria difensiva, nella quale l'accusato ipotizza che ad uccidere il piccino siano stati i soccorsi stessi, con un colpo di piccone o nelle operazione di scavo.

Ma nonostante non credano a questa versione i genitori di Julen non scagionano del tutto i soccorritori del loro figliolo, che hanno lavorato per quasi 10 giorni senza riuscire a tirarlo fuori vivo. L'uomo e la donna, infatti, hanno spiegato di non voler criticare i soccorsi, ma di non aver digerito che durante le procedure di salvataggio abbiano avuto riposte vaghe, informazioni false, e speranze poi rilevatesi infondate. Anche per questo i genitori hanno dichiarato di aver temuto che Julen fosse morto già dal momento in cui non lo hanno più sentito piangere.