Da quando è andato in pensione, nel 2016, l’ex commissario della Polmare di Livorno, Ilario Sartori, ha dedicato il proprio tempo libero a cercare di trovare la soluzione di un mistero risalente al luglio del 1998 che lo tormentava da più di vent’anni. Un cadavere era stato ritrovato in alto mare, a largo dell’isola di Capraia, ma nessuno era riuscito a scoprire l’identità di quell’uomo.

Partendo dai pochi indizi a disposizione – un orologio, una fede nuziale, con la parola "Caterina" incisa all'interno, ed una scarpa da vela misura 47 – e spulciando sui database di tutta Europa, alla ricerca di qualche informazione, l’ex poliziotto è riuscito a dare un nome a quel corpo: si tratta di un velista croato, 34enne all’epoca della sua sparizione, Zlatko Brajko, che era stato visto l’ultima volta a Bol, città dell'isola di Brac, nella costa Dalmata.

La foto dello scomparso trovata su un sito web

Purtroppo, all’epoca della macabra scoperta nessuno si era fatto avanti per reclamare le spoglie. Presso l’Università di Pisa, i medici legali effettuarono un’autopsia che diede poche ulteriori informazioni agli inquirenti: l’uomo era annegato in mare, mentre non risultavano altre anomalie, come lesioni o traumi. Furono eseguite anche delle analisi tossicologiche che non portarono a nulla di nuovo.

Ogni tentativo di identificare quell’uomo era risultato vano, ma il commissario Sartori non aveva perso la speranza di risolvere il giallo. Approfittando del maggiore tempo libero, una volta lasciata la Polizia marittima, ha potuto effettuare numerose ricerche online, finché nelle scorse settimane non si è imbattuto in una foto di uno scomparso, su un sito specializzato, che ha attirato subito la sua attenzione per un particolare.

La soluzione del mistero, grazie alla fossetta sul mento

Infatti quell’uomo, un velista croato, aveva una fossetta sul mento identica a quella della persona ritrovata a Capraia. La data della sua sparizione, nei primi giorni del luglio 1998, era coerente con quella del ritrovamento. A quel punto l’intervento dell’Interpol ha permesso di dare risposta alle ultime domande sulla vicenda.

Come risultava dalla fede trovata, Zlatko Brajko era sposato con una donna di nome Caterina, tra l’altro cittadina italiana. Contattati i familiari, che presto giungeranno a Livorno, i poliziotti hanno saputo che il croato possedeva una barca a vela, che usava per accompagnare in crociera i turisti.

Poco prima di sparire nel nulla aveva spedito alcune lettere ai parenti dalla Sardegna, in cui anticipava la sua decisione di partire verso l’Africa per motivi di natura umanitaria, rimasti poco chiari: l’ipotesi degli inquirenti è che proprio durante questa traversata potrebbe essere successo un imprevisto, per cui il velista è caduto in mare.