Proseguono i tumulti in Libia, a causa di un’offensiva militare lanciata a Tripoli e secondo il presidente del consiglio presidenziale Fayez al–Sarraj, il generale politico Khalifa Belqasim Haftar si è macchiato di tradimento. Lo ha affermato in un messaggio sull’emittente televisa nazionale, ripreso da al–Jazeera, dove ha dichiarato che dopo l’aggressione compiuta da parte delle forze di Haftar e le sue dichiarazioni di guerra, le trattative intercorse per ottenere la pace non saranno più da prendere in considerazione, ma da parte del governo ci sarà solo forza e fermezza.

"Mentre ospitavamo a Tripoli il segretario generale dell'Onu", Antonio Guterres, "siamo rimasti sorpresi ascoltando della mobilitazione militare di Haftar dopo i progressi per una soluzione Politica nel Paese" ha aggiunto dagli schermi della tv di Stato. "Tutti coloro che sono coinvolti nell'attuale conflitto a Tripoli saranno condotti davanti alla giustizia, a livello locale e internazionale".

Salvini: 'Evitare nuovi spargimenti di sangue'

Tripoli, sede del governo di al–Sarraj riconosciuto dalla comunità internazionale, ha subito l’ordine di attacco da parte del generale Khalifa Haftar. Le reazioni politiche a quanto sta accadendo in Libia sono orientate al raggiungimento di una nuova soluzione diplomatica, pensiero che accomuna anche il governo italiano.

Il ministro degli interni Matteo Salvini, in un confronto telefonico col vicepremier libico Maitig, ha sostenuto che bisogna fare del tutto per evitare nuovi spargimenti di sangue e per trovare una soluzione condivisa. Intanto a Tripoli ci si prepara a difendersi e a respingere qualsiasi forma di attacco arrivi fuori dalla città, come afferma il comandante di zona Abdel Basset Marawan.

Libia nel caos dal 2011

Dopo la caduta di Mu'ammar Gheddafi nel 2011, la Libia è piombata nel caos. Il Paese da allora risulta praticamente diviso in due zone di influenza:

  • Il governo libico di unità nazionale (Gna), stabilito nel 2015 con un accordo patrocinato dall’Onu e guidato dal premier Fayez al–Sarraj
  • Un’autorità rivale controllata dall’autoproclamato esercito nazionale libico (Lna) di Haftar

Quest'ultima avrebbe il sostegno francese, come evidenziano le proteste vigorose di al-Serraj, riportate da fonti governative, nei confronti dell'ambasciatore di Parigi Beatrice le Fraper du Hellen, per il presunto collegamento tra il governo trasalpino e l'attuale attacco contro la capitale. Secondo le stesse fonti, la Francia starebbe dando via libera ad Haftar per attaccare e prendere possesso di Tripoli, per interessi che riguardano le risorse energetiche della Libia.