Mimmo Lucano incassa una vittoria rotonda, senza ombre e senza dubbi, in Cassazione nella vicenda giudiziaria che l'ha visto coinvolto durante gli ultimi mesi. La Procura di Locri aveva imposto al sindaco prima gli arresti domiciliari poi il divieto di dimora nella sua Riace, così da renderlo un esule che per tutto l'inverno ha percorso chilometri in giro per l'Italia cercando di spiegare il suo modello di accoglienza. Non si è mai detto innocente, aspettando che la giustizia facesse il suo corso, si è difeso nel processo e non dal processo, come illustri e più famosi politici contemporanei prima di lui.

I giudici della Cassazione hanno ordinato quindi ai colleghi di Reggio Calabria di rivedere completamente l'impianto accusatorio e l'eventuale prosecuzione del processo, nonchè il divieto di dimora per il sindaco.

Mimmo Lucano, per la Cassazione: 'Mancano indizi di comportamenti fraudolenti'

Domenico, Mimmo, Lucano è stato portato alla ribalta della cronaca soprattutto per merito del Ministro dell'Interno che ne ha creato un circo mediatico. Le accuse pesantissime del Ministro hanno fatto breccia nella Procura di Locri, che ha così imbastito un impianto accusatorio che vedeva il sindaco, definito dell'accoglienza, indagato per per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e presunti illeciti nell’affidamento degli appalti per la raccolta differenziata dei rifiuti.

Illeciti che la Cassazione ha completamente negato, intervenendo quindi in una vicenda molto delicata. In quanto alla gestione dei rifiuti: 'Non si sofferma sulla valutazione di un profilo rilevante ai fini dell'apprezzamento del requisito della gravità indiziaria - e ancora secondo i giudici - non emergono con la necessaria chiarezza di analisi gli atti o i comportamenti che l'indagato avrebbe materialmente posto in essere'.

Anzi gli ermellini hanno sottolineato come il sindaco non solo non si sia arricchito ma non abbia neanche favorito nessuno nella concessione degli appalti.

Stesso risultato positivo per il sindaco Lucano in quanto all'accusa più grave e infamante ovvero quella di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: nessun comportamento illegale ne per lui ne per la compagna di Lucano, Lemlem Tesfahun.

Per la Cassazione non ha neanche celebrato matrimoni di comodo fra riacesi e migranti. L'unico punto contestabile riguarda il presunto tentativo di favorire l'ingresso in Italia del fratello della moglie, tra l'altro fallito. Per ciò che concerne i presunti matrimoni di comodo sono: 'Privi di ogni elemento di riscontro'.

Matteo Salvini ancora silente sulla vicenda

Ci si aspetta un pensiero e una replica da colui che portò avanti la sua personale battaglia contro il sindaco del piccolo borgo calabrese, ovvero il Ministro dell'Interno. Molti i tweet del leader del Viminale a sostegno dell'impianto accusatorio, ieri smontato dalla Cassazione che ha pubblicato le motivazioni dell'udienza del 26 febbraio.