Si è concluso il processo avviato nei confronti delle quattro suore di una scuola di infanzia a San Marcellino, nel casertano, che erano state accusate di percosse sui bambini, anche sulle parti intime. Il processo, che si è svolto con rito abbreviato, si è concluso con la condanna a due anni per ciascuna delle religiose coinvolte. Il PM aveva chiesto, invece, pene più severe, nell'ordine di quattro anni per la madre superiora, accusata di intralcio alle indagini e corruzione, e tre anni per le altre.

Suore picchiavano bimbi sui genitali, condannate a due anni ciascuna

Si è concluso con la condanna a due anni di carcere per ciascuna delle suore coinvolte nella vicenda della scuola d'infanzia di San Marcellino, nel casertano. Tre delle religiose, Josi Sapi, Loyola Dionel e Genovina Barete, di origini indiane e filippine, sarebbero le esecutrici materiali delle violenze praticate sui bambini, mentre la madre superiora, Anna Porrani, di 76 anni, sarebbe accusata di aver intralciato le indagini e di aver tentato di corrompere una mamma, offrendole denaro in cambio del silenzio.

I fatti si sono svolti all'interno dell'istituto paritario 'Santa Teresa del Bambin Gesù'. Secondo le argomentazioni dell'accusa, le tre suore implicate nei fatti percuotevano i bambini, anche sulle parti intime, e questi episodi sarebbero avvalorati anche da filmati.

Disagio e cambiamenti d'umore nei bimbi percossi, genitori in allarme

Erano stati i cambiamenti repentini dell'umore e il disagio provato dai figli a convincere cinque genitori ad indagare sulla vicenda. Ne erano scaturiti dettagli agghiaccianti. Le denunce si riferiscono a comportamenti violenti da parte delle suore sui bambini, che hanno avuto luogo lo scorso anno, nei mesi di aprile e maggio.

A seguito delle denunce, le suore coinvolte erano state sospese e la madre superiora aveva tentato di corrompere una mamma, offrendole del denaro in cambio del silenzio.

Le modalità di indagine dei carabinieri di San Marcellino hanno previsto anche l'impiego di telecamere, che hanno rivelato i comportamenti delle religiose. Una successiva fuga di informazioni, in particolare di un video in cui i volti dei bambini e delle suore erano scoperti e che avrebbe dovuto essere secretato, ha permesso ad altre mamme di riconoscere i propri figli nel mentre subivano le violenze.

I genitori dei bambini percossi potranno richiedere un risarcimento in sede civile.

Successivamente al processo si è avuta notizia della messa in vendita dell'istituto paritario 'Santa Teresa del Bambin Gesù', per un milione di euro, anche se sarebbe in corso una trattativa con il Comune per 600mila euro. Il fatto sarebbe legato all'immagine compromessa dell'istituto e alla volontà di chiudere con il passato, calando il sipario su questa fosca vicenda.