Sono tante le sfaccettature della vicenda di Manduria, cittadina del tarantino, che ha visto coinvolto Antonio Cosimo Stano, il 66enne che è stato brutalmente picchiato e seviziato da una baby gang composta da 14 ragazzini, dodici dei quali minorenni. Con il passare dei giorni si stanno aggiungendo tantissimi altri tasselli attorno a questa orribile storia. Nelle scorse ore infatti è emersa la notizia che la vittima aveva già raccontato tutto alla Polizia a metà del mese di marzo, quando gli agenti si recarono vicino casa sua nel corso di alcuni controlli di routine per la sicurezza del territorio.

Quello che è successo ha provocato anche un vero e proprio tsunami nelle famiglie dei giovani coinvolti. Si ricorda che al momento sono 8 i ragazzi arrestati, due di loro sono maggiorenni. Le accuse nei loro confronti sono gravissime: dovranno rispondere, a vario titolo, di tortura, aggravata dalla crudeltà, sequestro di persona e violazione di domicilio. La madre di uno di questi ragazzi ha trovato il coraggio di parlare ai media locali e ha raccontato la difficile situazione che la sua famiglia sta vivendo. La donna ha il volto rigato dalle lacrime, segno di chi ultimamente ha pianto molto. La signora parla con evidente vergogna.

La madre: 'Mio figlio ha sbagliato, ma adesso ha bisogno di me'

Il racconto della donna parte dall'altro giorno, quando ha visto suo figlio per l'ultima volta, in occasione dell'interrogatorio di garanzia, che ha spedito otto dei quattordici indagati dietro le sbarre. I minori sono stati trasferiti presso il carcere minorile di "Fornelli" di Bari, mentre i due maggiorenni si trovano nella casa circondariale di Taranto. Sul caso indagano ancora le Procure minorile e ordinaria. La donna intervistata dal Quotidiano di Puglia (intervista ripresa dalla testata La Voce di Manduria), ha riferito che prima che suo figlio fosse accompagnato in carcere nel capoluogo di regione ha chiesto al giudice di potersi avvicinare a lui.

In quell'occasione la donna lo ha abbracciato. I giornalisti le hanno fatto anche una domanda abbastanza tagliente, e hanno chiesto alla stessa se magari volesse chiedere perdono lei stessa per quanto commesso dal figlio: "Signora, quello che ha fatto suo figlio e gli altri che erano con lui e che si vede nei video è molto grave, se ne rende conto vero?" - questa è stata la domanda. La donna ha risposto che preferisce che le scuse le faccia suo figlio. Il ragazzo non avrebbe inoltre partecipato sempre alle sevizie nei confronti dello Stano, ma solo una volta, sempre così si legge sui media locali, che hanno ripreso l'intervista alla signora. La madre ha detto di essere seriamente preoccupata ora che il ragazzo si trova lontano da casa e teme che possa succedergli qualcosa.

"Mio figlio ha bisogno di me" - ha detto provata la signora. Ha anche fatto una richiesta: "Io lo voglio con me, se non a casa almeno in qualche comunità dove posso andare a trovarlo e proteggerlo".

La procura: 'Genitori incapaci di educare i propri figli'

Negli scorsi giorni anche la Procura di Taranto si era espressa sul caso e ha avuto parole pesanti proprio per i genitori dei ragazzi coinvolti. Per gli inquirenti questa tragedia si è verificata perché le famiglie degli adolescenti e anche dei maggiorenni non hanno saputo dare una buona educazione ai figli. Tutti i ragazzi erano incensurati, tranne due di loro. Giovani che andavano normalmente a scuola, che nessuno mai pensava si potessero trasformare in aguzzini capaci di stroncare la vita di un pover'uomo, che si ricorda, è morto dopo 18 giorni di agonia in ospedale. Il 66enne a cause delle torture subite non usciva più neanche di casa per fare la spesa.