La cittadina di Manduria, nel tarantino, è stata travolta da un vero tsunami, destinato a non placarsi nell'immediato. Come ben si sa, negli scorsi giorni è balzata agli onori della cronaca la notizia di un 66enne del posto, Antonio Cosimo Stano, che sarebbe stato torturato in casa sua da una baby gang composta da 14 ragazzini. L'uomo è deceduto dopo 18 giorni in ospedale. Era stato trovato circa due settimane fa dalla polizia in casa, legato barbaramente ad una sedia. Nelle ultime ore gli inquirenti hanno diffuso i video di quella violenza efferata nei confronti del pensionato, che in passato era stato operaio all'Arsenale Militare del capoluogo ionico.
Calci e bastonate, così è stato seviziato Stano, e i frame dei video girati dagli aguzzini non lasciano spazio a dubbi. In conferenza stampa il procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo, che sta seguendo la vicenda, ha parlato di "silenzi che uccidono", perché tutta Manduria sapeva di quei video e di quanto succedeva all'anziano, ma nessuno avrebbe mai parlato. E le accuse di omertà adesso sono respinte proprio dai vicini di Antonio e dalla cittadinanza in generale: "Abbiamo fatto di tutto per lui, la denuncia è partita da noi", così gli abitanti di via San Gregorio Magno.
Un cittadino: 'Le telefonate alla polizia non servivano a niente'
I manduriani sono sconvolti per quanto accaduto nel loro paese e nessuno si aspettava che un fatto di cronaca, accaduto proprio nella loro cittadina, potesse suscitare tanto clamore.
Anche gli inquirenti sono sconvolti e nelle scorse ore hanno fermato otto dei 14 ragazzi ritenuti responsabili del pestaggio di Stano. Due di loro sarebbero maggiorenni. Ragazzi figli di famiglie per bene, che andavano a scuola, così hanno riportato i media locali negli scorsi giorni. Al Quotidiano di Puglia un cittadino di Manduria ha riferito parole a dir poco pesanti, soprattutto nei confronti delle Forze dell'Ordine.
Il cittadino in questione, di cui non vengono riportate le generalità per ovvi motivi di privacy, ha detto che chi li accusa di omertà dovrebbe vergognarsi, perché "abbiamo perso il sonno per lui" (il riferimento è ad Antonio). Quest'uomo, intervistato dalla nota testata giornalistica locale, ha dichiarato anche che "quando abbiamo visto che le telefonate alle Forze dell'Ordine non servivano a niente, abbiamo messo tutto nero su bianco coinvolgendo anche il parroco".
Don Dario De Stefano ha infatti anche lui firmato l'esposto in cui si denunciava la situazione vissuta dal soggetto. Sempre la persona intervistata riferisce che le forze di polizia arrivavano quando tutto era terminato.
Gli inquirenti hanno annunciato 'mano pesante'
Sicuramente gli autori di questo assurdo episodio non la passeranno liscia, anche perché sia il pm che la polizia hanno annunciato di voler utilizzare 'mano pesante' nei confronti degli autori del pestaggio. Almeno così ha dichiarato lo stesso Capristo negli scorsi giorni. E, secondo quanto riferisce il giornale locale on-line, La Voce di Manduria, probabilmente ci potranno essere anche altri clamorosi sviluppi di questo caso che ha fortemente indignato non solo il Salento e la Puglia, ma tutto il Paese. Altre persone, oltre ai 14 ragazzini, potrebbero finire nel registro degli indagati.