"Quando mia figlia Noemi lascerà l'ospedale, non lasciateci da soli". È questo l'appello lanciato da Fabio Esposito allo Stato. L'uomo, teme che quando la bimba - rimasta gravemente ferita in una sparatoria nel centro di Napoli - verrà dimessa le istituzioni lo lasceranno solo ad affrontare un lungo, e costoso, percorso riabilitativo. "Ci aspetta una grande sfida" ha dichiarato, preoccupato, al ''Mattino''.

Percorso riabilitativo lungo e costoso

La piccola Noemi, la bambina di 4 anni ferita gravemente lo scorso 3 maggio, durante una sparatoria in Piazza Nazionale, sta meglio.

È ancora in prognosi riservata (sedata, respira però in autonomia grazie ad un supporto di ossigeno), ma le sue condizioni migliorano giorno dopo giorno e, i medici dell'ospedale Santobono sono fiduciosi ed ottimisti. Al punto che l'equipe di fisioterapisti ha già avviato il programma per la riabilitazione.

Un percorso riabilitativo che, come ha spiegato papà Fabio, sarà lungo, complesso e costoso. Poi, ha ammesso che la sua famiglia non può sostenere un tale sforzo economico e per questo si è rivolto allo Stato. Nei giorni scorsi, il mondo politico tutto (dal semplice consigliere del comune di Napoli al Presidente della Repubblica Mattarella, passando per il ministro dell'Interno Matteo Salvini e per il vice premier Luigi Di Maio), si è mosso e ha espresso, in vari modi, vicinanza e solidarietà.

Tra qualche tempo, però, quando il clamore sarà scemato e la bimba farà ritorno a casa, il rischio - più che concreto - è che le istituzioni si dimentichino della piccola Noemi. Per questo papà Fabio ha chiesto di non essere abbandonato.

Appena le sue condizioni lo permetteranno Noemi inizierà anche un percorso psicologico che la aiuterà a superare il grave trauma.

Come spiegato anche dalla dottoressa Carmen Cuozzo, esperta di terapia familiare, “i bambini così piccoli, infatti, non sono in grado di comprendere quanto accaduto, ma portano comunque dentro di loro una traccia". "Pensare di rimuovere il trauma semplicemente non parlandone - ha aggiunto - alimenterebbe solo un senso di incomprensione che porta il piccolo a crearsi delle fantasie”.

Le indagini

Mentre la piccola Noemi, in ospedale, sta lottando per ritornare al più presto alla sua vita di prima, continuano le indagini che hanno portato al fermo di Armando Del Re, 29 anni. L'uomo, accusato di aver aperto il fuoco nella centralissima piazza Nazionale (ferendo gravemente anche Salvatore Nurcaro, un pregiudicato di 32 anni e la nonna della bimba) è già stato sentito dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siena, Buccino Grimaldi e rimarrà in carcere. L'uomo, arrestato in Toscana qualche giorno fa, non ha ammesso le sue responsabilità e si è dichiarato estraneo ai fatti.