Venerdì sera aveva litigato con la mamma per futili motivi, quelli tipici di ogni adolescente. Poi, sabato mattina la discussione era continuata davanti al padre, tanto da convincerla a trasferirsi per qualche ora in quello che ormai considerava come il proprio rifugio segreto. Così, India, nipote 18enne di Vincenzo Muccioli ha preso una copia di chiavi in suo possesso e si è recata nell’appartamento in via Isotta degli Atti, nel centro di Rimini, che un tempo era la residenza del fondatore della comunità di San Patrignano, morto nel 1995. Non era la prima volta che la ragazza si trasferiva in quell’abitazione, a circa 500 metri di distanza da casa sua, per rimanere da sola.

Solo che in quel luogo deve essere successo qualcosa di grave: quando domenica, nel primo pomeriggio, il fratello è andato a cercarla, per convincerla di ritornare dai suoi, l’ha ritrovata morta.

Probabile un’intossicazione da monossido di carbonio

India sembrava addormentata, quando è stata ritrovata distesa su un vecchio divano, nei pressi di un barbecue su cui ancora ardevano gli ultimi pezzi della carbonella, il cui sacchetto giaceva a poca distanza. L’aria era resa irrespirabile da un forte odore di bruciato. Secondo la ricostruzione più plausibile degli inquirenti, la ragazza – studentessa all’ultimo anno dell’istituto artistico – per ripararsi dal freddo pungente in quelle stanze rimaste chiuse per anni, avrebbe deciso di utilizzare il barbecue per le grigliate.

Quindi avrebbe acceso la carbonella e si sarebbe addormentata davanti al fuoco. Ma il fumo sarebbe stato per lei letale: infatti la 18enne avrebbe respirato una dose eccessiva di gas, arrivando a perdere conoscenza, vittima delle esalazioni del monossido di carbonio.

Si attende l’autopsia per avere risposte certe sull’accaduto

Dunque, quella dell’incidente appare come l’ipotesi più probabile, anche se tutte le possibili spiegazioni sull’accaduto sono ancora prese in considerazione dai magistrati. Questi ultimi hanno aperto un fascicolo sull’accaduto – al momento contro ignoti e privo di ipotesi di reato – in attesa dell’autopsia, che potrà chiarire meglio la dinamica dei fatti.

La giovane potrebbe essersi tolta la vita, anche se non sono ritrovati messaggi d’addio. Neppure i numerosi testimoni sentiti dagli inquirenti ritengono plausibile che la figlia di Andrea Muccioli, l’imprenditore che ha guidato fino al 2011 la comunità di recupero per tossicodipendenti fondata dal padre, possa essersi suicidata. Infine, non essendoci prova della presenza di altre persone in casa, appare difficile pensare che India sia stata uccisa. Di certo la decisione di rimanere a dormire in quell’abitazione deserta è costata la vita alla ragazza.