Nella tarda serata di venerdì, 3 maggio, un uomo di 50 anni è stato accoltellato brutalmente a Miglierina, comune sito a pochi chilometri da Catanzaro. L’uomo già noto alle forze dell’ordine è deceduto sul colpo. In seguito al brutale delitto è stato sottoposto in stato di fermo un uomo di 30 anni, Giuseppe Arabia, conoscente della vittima rintracciato dai carabinieri dopo il ritrovamento dell’arma del delitto. Secondo quanto confessato dall'assassino, il movente dell’omicidio riguarderebbe motivi personali, forse passionali.

Rinvenuto un corpo: 50enne ucciso con un coltello da sub

Nella tarda serata di venerdì, nel piazzale antistante all'abitazione della vittima è stato rinvenuto il corpo di Cesare Falvo, 50enne originario di Catanzaro già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, secondo quanto dichiarato dagli agenti al termine delle indagini, è stato ucciso mediante l’uso di un’arma da taglio, un coltello da sub, rinvenuto a qualche ora di distanza dall'omicidio lungo la Strada Statale 280.

Sul luogo del delitto, nell'immediato sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro che, in concomitanza con i carabinieri della Compagnia di Marcellinara hanno avviato le indagini per fare chiarezza sull'omicidio e su quanto accaduto nel piazzale prima dell’assassinio di Cesare Falvo.

Immediato l’intervento del personale medico sanitario che, una volta giunto presso il piazzale ha provato a rianimare l’uomo: inutili tutti i tentativi.

La confessione dell'assassino

In seguito all'avvio delle indagini, un uomo di 30 anni, Giuseppe Arabia, è stato fermato e condotto dai Carabinieri di Marcellinara presso la questura dove è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio durato tutta la notte.

L’uomo, in seguito al fermo non ha opposto alcuna resistenza e durante l’interrogatorio ha collaborato e confessato di aver ucciso, mediante l’uso di un coltello da sub in suo possesso, il 50enne, spiegando agli inquirenti la sua versione dei fatti. L’assassino conosceva già da tempo la sua vittima.

Secondo quanto dichiarato dall'assassino di Cesare Falvo, Giuseppe Arabia, in sede di interrogatorio, i due si sarebbero incontrati in una piazza sita vicino l’abitazione della vittima e dopo aver avuto un acceso diverbio, Arabia avrebbe estratto il coltello ed avrebbe colpito ripetutamente Falvo, uccidendolo sul colpo.

Dopo aver commesso l’omicidio l’uomo si sarebbe dato alla fuga liberandosi così dell’arma rinvenuta lungo la Strada Statale 280. Il movente dell’omicidio riguarderebbe dei motivi personali e probabilmente passionali. L’assassino in seguito a quanto dichiarato è stato sottoposto a fermo giudiziario.