'Prima o poi, arriverà il mio momento. Per questo devo studiare e preparare me stesso'. Un giovanissimo peruviano della città di Moche, Victor Angulo Córdoba, appena undici anni di età, evidentemente ha preso alla lettera questa celebre affermazione di Abraham Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti di America. Proveniente da una famiglia estremamente povera, l'adolescente, sprovvisto in casa di energia elettrica per l'illuminazione domestica, per non sforzare gli occhi alla luce fioca di qualche candela, non ci ha pensato su due volte e, zaino in spalla, è sceso in strada per svolgere i compiti scolastici seduto su di un marciapiede alla luce (meno fioca) di un lampione urbano della pubblica amministrazione.

Il filmato

Le video-camere del sistema di sorveglianza a circuito chiuso hanno immediatamente immortalato la scena e, in pochissimo tempo, il filmato ha fatto il giro del web, diventando subito virale in rete e sui social network. Ma, alle volte il destino è bizzarro: il video non è passato inosservato ad un milionario arabo, un ricco filantropo del Bahrein che, senza ombra d'esitazione, ha deciso di devolvere una cospicua somma per dare una nuova casa al ragazzo e riparare la sua scuola, in modo tale da permettere al giovane di proseguire gli studi scolastici in maniere più confortevole. Il giovane Victor ha una gran desiderio di conoscere, di sapere, una fame vorace di istruzione. Studia perché quando sarà grande vorrebbe diventare un agente di polizia di Stato ed è consapevole che il suo momento arriverà, prima o poi.

La bellezza dei social network (se usati bene!)

In Perù c'è un bambino povero, ma talmente povero che non ha luce in casa e così è costretto a cercare la luce di un lampione, per strada, per fare i compiti la sera. Se fosse una favola o una fiaba, probabilmente avrebbe questo inizio. Ma, purtroppo, è una storia vera, la realtà di tanti piccoli villaggi peruviani che ogni giorno vivono a contatto con la povertà più totale.

Un filmato che a guardarlo spezza il cuore. Il video, caricato sui social da uno sconosciuto, di condivisione in condivisione, è finito dall'altra parte del mondo, sullo schermo del cellulare di un ricchissimo imprenditore del Bahrein. Il mecenate, colpito dal video, non è rimasto indifferente di fronte a così tanta voglia di apprendere, di fronte all'ostinazione di questo sfortunato bambino.

Così, senza guardare il passaporto, senza pensare: 'Prima i bahreniti', ha deciso che un bimbo che vuole studiare va sostenuto ad ogni costo, ovunque egli sia, di qualsiasi etnia o nazionalità. Una vicenda che è stata resa nota grazie ai social network che sono in grado, in mezzo a tanto odio, di generare 'la grande bellezza'. Ovviamente, se usati bene.