"Non date idee al capitano, altrimenti supererà il 50%", è questo il commento con più like tra i tanti che campeggiano sotto una notizia a dir poco singolare pubblicata ieri da Repubblica. Ma per quanto Salvini sia abile a sfruttare i social, difficilmente accetterebbe di fare volontariamente quello che ha fatto, per sbaglio, un suo collega pakistano, protagonista di una diretta Facebook durante la quale, senza saperlo, era attivo il filtro "gattino".

L'errore del social media manager: la gaffe fa il giro del mondo

Qualche giorno fa, Shaukat Yousafzai, ministro pakistano, nonché funzionario governativo tra i massimi esponenti del Movimento della Giustizia - uno dei partiti che attualmente compongono l'organico di governo del Pakistan - si apprestava a tenere un'importante conferenza stampa, trasmessa in diretta su Facebook, nella provincia del Khyber Pakhtunkhwa.

Purtroppo per lui, quello che doveva essere un incontro ufficiale con la stampa per affrontare tematiche di Politica sociale, si è tramutato in una tragicomica gaffe virale, che in queste ore sta occupando le cronache di tutto il mondo, suscitando ilarità.

La trasmissione della diretta su Facebook è stata infatti caratterizzata dalla presenza sui volti dei partecipanti di un filtro "gattino", che era attivo durante lo streaming. In altre parole, tutte le persone che stavano seguendo la diretta - che non doveva assolutamente avere nulla di ironico, trattandosi di un incontro ufficiale tra stampa e istituzioni - hanno visto il ministro ed i suoi funzionari con orecchie, naso e baffi da gatto.

L'incidente sarebbe stato causato dalla disattenzione del social media manager della pagina del partito di governo, e nel giro di 48 ore ha fatto letteralmente il giro del mondo.

Tantissimi i commenti ironici, sia sotto il post della diretta che in altri luoghi virtuali, ma non sono mancate, almeno in un primo momento, anche le critiche di chi inizialmente non aveva capito si trattasse di un errore, pensando ad un gesto intenzionale, ritenuto irrispettoso.

Le spiegazioni del partito

Inevitabili quindi, visto il clamore suscitato, le precisazioni del partito, nonché del ministro, che inizialmente sembrava aver deciso di non commentare quanto accaduto, ma poi si è sostanzialmente trovato costretto a farlo.

Il partito ha quindi diffuso un comunicato ufficiale.

"Quello che è successo non va preso troppo sul serio - si legge nel documento - anche i funzionari governativi seduti vicino a me si erano trasformati in dei gattini [..] da qui in avanti staremo più attenti e faremo in modo che episodi simili non si verifichino più".

Stando a quanto riferito dai funzionari del partito, il sopracitato social media manager avrebbe avuto non meglio specificate difficoltà a rimuovere il filtro da gattino.