I suoi compagni di classe che ieri lo attorniavano e gli facevano festa, hanno 84 anni meno di lui, ma per Salvatore Piredda, che di anni ne ha 98, vale il motto che non è mai troppo tardi: proprio come il titolo di una trasmissione televisiva degli anni '60 del secolo scorso attraverso la quale il maestro elementare Alberto Manzi alfabetizzava gli italiani. Questa storia, però, è un po' diversa, ma dimostra che nella vita la caparbietà premia e si è sempre in tempo per realizzare un sogno: il quasi centenario ex minatore di Arbus, comune nel sud della Sardegna, ieri ha superato brillantemente l'esame di licenza media presso lʼIstituto comprensivo statale Pietro Leo ed è stato promosso con un dieci.
Ora punta a iscriversi alle superiori sognando la maturità. Ma prima le meritatissime vacanze.
Nonno Felicino supera l'esame di terza media
Per tutti è nonno Felicino: il soprannome di Felicino gliel'aveva dato suo padre quando era bambino e da allora gli è rimasto. Ieri, all'ingresso dell'Istituto Comprensivo Pietro Leo di Arbus, paese minerario nel sud ovest della Sardegna, in vista dell'ultima prova, quella orale, non era per niente emozionato, solo molto fiero di essere giunto a questo traguardo e grato di aver trascorso un anno a Scuola che gli ha dato ossigeno e l'ha fatto ringiovanire. Il quasi centenario Salvatore Piredda non si è lasciato intimorire dalla commissione. Lui è un uomo che di prove nella vita ne ha affrontate molte e da subito: ha iniziato a lavorare in miniera giovanissimo, a 13 anni, seguendo il fratello più grande e dopo un po' il padre gli ha detto di non andare più a scuola che avrebbe solo perso tempo, mentre il lavoro era indispensabile.
Eppure conseguire la licenza media è sempre stato il suo pallino fisso e aveva giurato alla moglie che era impiegata alle poste, morta otto anni fa, quando lui di anni ne aveva 90, che ci sarebbe riuscito.
Da ragazzo ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, e nel dopoguerra ha fatto tanti lavori: tassista, meccanico, operaio in fabbrica alla Snia, poi in un'industria tessile.
Ha tre figli, tre nipoti e due bisnipoti. Era carico di entusiasmo ieri nel discutere davanti alla commissione e circondato dai suoi 18 compagni di classe che avrebbero potuto essere i suoi pronipoti, una tesina sugli armamenti italiani nella Seconda guerra mondiale: la sua esposizione minuziosa si è trasformata in una vera e propria lezione di storia.
Tra gli argomenti di scienza e tecnica, Felicino ha parlato del funzionamento di una miniera con cognizione di causa. Alla fine è stato promosso a pieni voti tra l'applauso di tutti, la dirigente Maria Antonietta Atzori, i docenti e i compagni di classe. Resta il fatto che le materie che preferisce sono matematica e geometria.
Sogni per il futuro
Oggi Felicino è stato festeggiato dalla figlia di 60 anni Sandra, che gli ha letto la rassegna stampa dei giornali sardi che gli hanno dedicato articoli pieni di elogi. Frastornato e stanco dopo le fatiche delle ultime settimane, ha già però una nuova meta da perseguire. Conseguita l'agognata licenza media, vorrebbe iscriversi alle superiori e prendere il diploma come perito meccanico.
Teme però di non riuscire nell'intento perché ha problemi alla vista. Intanto, l'8 luglio, alla vigilia del suo compleanno, sarà premiato dal presidente della commissione nazionale della prova Invalsi ad Arbus. Era stata proprio la figlia Sandra ad iscriverlo a scuola lo scorso settembre presso l'istituto comprensivo dove ha potuto essere in aula tre volte la settimana. La notizia arriva nel giorno in cui l'Istat dà la conferma che gli anziani sono la nuova maggioranza del Paese: l'Italia è in recessione demografica e il calo delle nascite è pari a quello del 1917-18. Ma in quella data, Felicino non era ancora nato: lui è del 1921.