In questi giorni il nostro Paese è sconvolto da uno scandalo che non ha precedenti all'interno degli organi di giustizia italiani. Infatti è ormai ben nota la vicenda che ruota attorno a Luca Palamara, pubblico ministero ed ex consigliere della Magistratura e sempre ex presidente dell'Associazione italiana magistrati. Secondo le accuse a carico degli indagati finiti al centro dello scandalo, c'era una vera e propria cordata che pilotava le nomine dei capi delle procure, una su tutte quella della Capitale, la più ambita a livello nazionale secondo quanto riferisce l'agenzia giornalistica Agi.

Diversi consiglieri del Csm, ben 5, si sono autosospesi. Ma adesso è la Magistratura Indipendente ha richiamare soprattutto Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli e Antonio Lepre i quali, lo precisiamo, non sono indagati nell'inchiesta che vede coinvolto Palamara.

La Magistratura: 'Piena fiducia nei loro confronti'

Il massimo organo giudiziario italiano riferisce che dà piena fiducia ai tre consiglieri su detti, e che c'è bisogno di loro. Per questo ci si augura che tornino presto in servizio. Dalla MI fanno sapere anche che la campagna effettuata da alcuni organi di stampa è a dir poco "faziosa", e le vicende penali riportate non riguardano assolutamente Cartoni, Criscuoli e Lepre. Il documento con il quale si richiede a gran voce il loro rientro è stato firmato all'unanimità da tutti i membri del Csm.

Le procure che sono finite sotto la lente di ingrandimento sono anche quelle di Perugia ad esempio, la stessa che sta indagando proprio su Palamara. Un vero e proprio "vaso di Pandora" quello scoperchiato dagli inquirenti. Per molti lo scandalo in questione lede moltissimo l'immagine del massimo organo di giustizia italiano, il quale è indipendente, e proprio il Csm è quell'organo che assegna i trasferimenti e le promozioni nei riguardi dei magistrati.

Il sodalizio, nel quale sarebbero coinvolti anche alcuni politici, si sarebbe riunito in maniera "privata" per decidere a tavolino tutte le nomine. Un comportamento che ad alcuni, come il consigliere del Csm Giuseppe Cascini, è sembrato molto simile a quello della P2.

Csm precisa: 'Calunnia il parallelismo con la P2'

A tal proposito il Csm respinge categoricamente questo paragone con la loggia massonica deviata P2, uno dei casi di cronaca giudiziaria più eclatanti del nostro Paese.

Difatti la sezione MI invita tutti a prendere le distanze da tali dichiarazioni in quanto si deve difendere adesso l'onorabilità dell'organo giudiziario in questione. Difatti il Csm non è una associazione segreta, ma composta da liberi magistrati che si aggregano pubblicamente per discutere le nomine dei togati. A tal proposito si ricorda infatti che la loggia "deviata", nota appunto con il nome di "Propaganda 2", era un'associazione eversiva che mirava a destabilizzare il governo e la democrazia.