È diventata ormai un’usanza ben radicata: l’ultimo giorno di scuola viene salutato in tutta Italia dagli studenti con scherzi e gesti goliardici. Tuttavia sempre più spesso i ragazzi arrivano ad oltrepassare i limiti, fino a danneggiare cose o persone, con veri e propri atti di vandalismo, andando ben al di là dei classici gavettoni al termine delle lezioni. Se la vicenda più grave è stata senza dubbio la tragedia di Como, dove un ragazzo di 15 anni è morto annegato in seguito ad un tuffo nel lago con i compagni di classe, va detto che in questi giorni si sono registrati tanti altri brutti episodi, spesso ripresi dai telefonini e divulgati sui social dagli stessi autori delle bravate, come nel caso del banco gettato dalla finestra dell’aula a Mantova.

Ma in una scuola superiore di Viareggio, l’Istituto Piaggia, ha avuto luogo uno dei gesti più stupidi ed inutilmente crudeli, di cui ancora non si conoscono i responsabili: una gatta è stata lanciata dal secondo piano.

La gatta non ha riportato fratture nella caduta dal secondo piano

La micia, che è la mascotte della scuola, da alcuni mesi era stata adottata dal personale e dagli alunni, che l'avevano amorevolmente accudita. Per fortuna è sopravvissuta al volo: l’hanno infatti ritrovata in giardino, ancora tramortita dopo la caduta. Immediatamente è stata portata da un veterinario e dopo le prime cure sembra stare già meglio. Per fortuna, la gatta non ha subito nessuna frattura. L’episodio è diventato di pubblico dominio perché è stato raccontato anche nella pagina Facebook dell’istituto.

Nel post di condanna si spiega come il gesto sia da considerarsi a tutti gli effetti un reato, oltre ad essere contro i valori etici e civili di tutti coloro che frequentano il “Piaggia”. Nella nota si chiarisce anche come ci sia la ferma intenzione di fare luce sulla vicenda, invitando gli studenti a collaborare, assumendosi eventuali responsabilità, per poter così risalire agli autori del gesto, che dovranno risponderne in modo adeguato.

Il post su Facebook e la violenza dei commenti sull’accaduto

Naturalmente sono fioccati i commenti sulla vicenda, alcuni dei quali decisamente eccessivi, tanto che gli stessi amministratori della pagina della scuola hanno dovuto cancellarli. Come hanno spiegato, non lo hanno fatto per censurare qualcuno, ma per moderare numerosi post in cui si inneggiava alla violenza contro i responsabili della bravata, auspicando anche pene corporali.

I moderatori hanno chiarito di credere “nella legalità, nel recupero ed in una giustizia inflessibile”, ma che rispetti in pieno le regole. Perciò sono risultati intollerabili certi discorsi 'di pancia' e sopra le righe, apparsi in alcune risposte, che addirittura si rifacevano alla legge del taglione.