Quella che arriva da Bari è una vicenda che ha veramente dell'assurdo, e se non ci fossero le tante lamentele dei condomini di una palazzina popolare del quartiere Santa Rita, si stenterebbe a credere a quello che sta succedendo nel rione. Qui infatti, in via Roccaporena, vive un uomo: lo stesso però in casa accumula spazzatura e anche i suoi stessi escrementi. Adesso, con l'arrivo del caldo, la situazione si è fatta insopportabile e i condomini sono 'prigionieri' in casa loro, in quanto non possono aprire porte o finestre che subito nelle loro case filtra l'odore nauseabondo proveniente dalla casa del soggetto in questione, le cui generalità ovviamente non state diffuse per motivi di privacy.

Una vicenda assurda

I residenti, esasperati, hanno contattato nelle scorse ore i giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, che si sono recati sul posto, documentando una situazione assurda e grave, anche da un punto di vista sanitario. La spazzatura, come si può ben vedere dalle immagini pubblicate dal quotidiano pugliese, ha ormai coperto quasi completamente le pareti, per terra c'è un 'tappeto' di rifiuti di ogni genere, come ad esempio bottiglie e buste di plastica. Una situazione che non è nuova da quelle parti del capoluogo pugliese, in quanto nel 2006 si verificò il primo episodio, quando il Comune e l'Asl dovettero intervenire una prima volta per bonificare l'area. Lo stesso è avvenuto a settembre scorso e, nelle prossime ore, dopo che il caso è stato segnalato alla Gazzetta, l'azienda sanitaria locale di concerto con l'amministrazione comunale ha deciso di intervenire nuovamente.

A complicare ulteriormente la situazione è il fatto che le pulizie della casa dovrebbero essere a carico dell'inquilino che la occupa, ma lui non è assolutamente intenzionato a far pulire l'appartamento, e comunque alle istituzioni serve il suo permesso per poter entrare in casa.

L'uomo è capace di intendere e volere

A quanto sembra, il soggetto non è una persona malata, ma è capace di intendere e volere, almeno così ha stabilito il giudice tutelare, per cui non ha neanche bisogno di un amministratore di sostegno, che gli è stato quindi revocato.

Dal Comune spiegano che si sta facendo veramente di tutto per poter risolvere in brevissimo tempo la situazione; molto probabilmente, dopo questa ennesima pulizia, serviranno nuove valutazioni anche dal Tribunale. Bisognerà riaprire tutto il fascicolo dell'uomo, ed assegnare al paziente un altro amministratore di sostegno. Ma l'iter per fare tutto questo non è affatto semplice, in quanto si tratta di un processo abbastanza lungo. Al massimo entro oggi è attesa l'apposita ordinanza del Sindaco relativa alla tutela dell'igiene pubblica.