Un pomeriggio da incubo quello vissuto oggi nel noto parco divertimento di Mirabilandia: un bambino di soli 4 anni è infatti morto annegato in una delle piscine del parco.

Incubo a Mirabilandia: morto un bimbo

La dinamica esatta della terribile tragedia accorsa oggi pomeriggio nel grande parco di Mirabilandia (vicino Ravenna) non è ancora chiara, anche perché sono immediatamente giunti sul posto del dramma le autorità competenti che stanno vericando l’accaduto. Da quel che si apprende, però, il fatto sarebbe accaduto nella zona del parco che viene denominata “Mirabeach” , all’interno della quale vi sono diverse piscine.

In questi giorni di caldo e bel tempo, tanto atteso dopo la primavera piovosa che si è vissuta su tutta la penisola italiana, sono molti i turisti e i vacanzieri che si godono il sole e il riposo nel celebre parco divertimenti. Questo pomeriggio però, il clima spensierato è stato interrotto dal terrore, quando un bambino di 4 anni è stato notato mentre galleggiava a pancia in giù e con la testa sott’acqua in una delle piscine. Il piccino è stato immediatamente tirato fuori dall’acqua e gli sono state praticate le opportune manovre per tentare di rianimarlo, ma nulla è servito a salvargli la vita. Il bambino è deceduto sul posto, prima ancora di giungere in ospedale.

I precedenti gravi incidenti nel parco

Nonostante le più moderne misure di sicurezza, non sono purtroppo così rari gli incidenti nei parchi divertimenti, specie quando tali misure vengono ignorate. Il più noto incidente nel parco di Mirabilandia, infatti, racconta proprio di un divieto violato. Nel 2007 un uomo si trovava all’interno del parco per trascorre una giornata di svago in compagnia della sua fidanzata.

Dopo un giro sul “Katun”, una delle più note attrazioni del parco, l’uomo si rende però conto di aver perso il suo cappello, caduto in una zona nella quale l’accesso al pubblico è vietato. Incurante del divieto d’accesso, però, decide di scavalcare la recinzione per recuperare il suo copricapo. Tale decisione gli è però fatale, visto che viene colpito dalla giostra a circa 100 km orari.

Inutili anche in quel caso gli immediati soccorsi. Nell’incidente rimase ferita anche una giovane che era a bordo della giostra al momento dell’impatto. In quella triste giornata, inoltre, non fu neanche possibile chiudere il parco, visto che al momento della morte del ragazzo vi erano circa 17.000 persone e che si temevano, quindi, problemi di ordine pubblico. È infatti evidente che, vista la grande mole di pubblico che si riversa in questi parchi nella bella stagione, le questione di sicurezza che li interessano sono di importanza cruciale.