Una forte scossa di Terremoto di magnitudo 3.6 della durata di circa 40 secondi e con due successive repliche: paura nella serata di ieri e durante la notte a Roma, soprattutto nel quadrante est e sud, e in alcuni comuni dei Castelli Romani. L'epicentro, infatti, è stato localizzato dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia a nove chilometri di profondità a tre chilometri a nord est di Colonna, comune dei Castelli Romani.

E proprio nei comuni più vicini all'epicentro quali Zagarolo, Gallicano, Montecompatri, ma anche in alcune zone della Capitale dove pure è stato avvertito il terremoto, in tanti sono scesi in strada spaventati.

Molte le chiamate ai vigili del fuoco. La scossa è stata sentita anche a Tivoli e Guidonia. L'allarme è stato dato anche sui social: nel racconto dei testimoni, il ricordo di interminabili, spaventosi, istanti.

Sisma: a Colonna case evacuate, a Montecompatri Duomo chiuso

Dopo la prima forte scossa, ieri alle 22:43, ne sono seguite altre due: la prima alle 23:06 con magnitudo 1.4, la seconda alle 01:23 con identica magnitudo, registrate però solo dagli strumenti. La scossa delle 22:43 è stata avvertita soprattutto tra Colonna, Zagarolo, Montecompatri, Monteporzio, San Cesareo, Gallicano nel Lazio e Lunghezza, e nel quadrante di roma est e sud. Gente spaventata è scesa in strada e molti hanno preferito trascorrere la notte in auto o in rifugi di fortuna.

Numerose sono state le chiamate al numero unico delle emergenze come al centralino dei vigili del fuoco e a quello della protezione civile.

Nelle cittadine dei Castelli Romani, area vulcanica, geologicamente ben nota per una pericolosità sismica medio-alta, a cominciare dal piccolo centro di 4 mila abitanti di Colonna, sono state effettuate verifiche su edifici ed evacuate delle case a titolo precauzionale per le lesioni provocate dalla prima forte scossa.

Il sindaco di Colonna, Fausto Giuliani, ha emesso due ordinanze con le quali ha disposto la chiusura temporanea, almeno per oggi, delle strutture scolastiche di ogni ordine e grado, e di quelle comunali che ospitano associazioni. È stato allestito il palazzetto dello Sport che stanotte ha accolto una ventina di persone che al momento non possono rientrare nelle loro abitazioni.

A Montecompatri è stato chiuso il Duomo perché inagibile, e danni sono stati riscontrati alla casa parrocchiale della chiesa di Santa Maria Assunta. A Zagarolo, la gente era già in strada perché si stava svolgendo una festa locale, la sagra del tordo matto, e anche con l'ausilio della protezione civile, l'area si è svuotata in pochi minuti. La scossa è stata avvertita persino sul litorale romano tra Ostia e Fiumicino.

Allerta a Roma, monitoraggio di edifici e monumenti

Il terremoto è stato avvertito anche in alcune zone di Roma dove i cittadini spaventati sono scesi in strada. Molte le chiamate al 112 anche nella Capitale, soprattutto richieste di informazioni. L'Atac, a scopo precauzionale, ha chiuso la metro C per effettuare le opportune verifiche e in seguito il servizio è tornato regolare.

La sindaca Virginia Raggi è venuta a conoscenza dell'evento sismico mentre stava assistendo a Caracalla a un concerto per celebrare i 60 anni di carriera del musicista e compositore Ennio Morricone. Sono scattate le procedure di emergenza: il Campidoglio ha convocato il Centro operativo comunale per coordinare le attività di monitoraggio di edifici scolastici, specie asili nido, scuole dell'infanzia e primarie. Altri controlli sono stati fatti nelle aree archeologiche e al Colosseo: per ora non sembrerebbero essere stati riscontrati danni. Il ministero per i Beni Culturali, a quanto si apprende da fonti di governo, ha attivato l'unità di crisi per verificare eventuali danni al patrimonio culturale delle zone del Lazio interessate dalla calamità naturale. Il tam tam mediatico è stato altrettanto 'forte' della scossa sismica: sui social si sono susseguiti resoconti allarmati da parte di utenti terrorizzati.