Non si placa lo sciame sismico che da alcuni giorni sta interessando la Calabria. Questa mattina, alle 11:14, una nuova scossa di Terremoto pari a 3.4 gradi sulla scala Richter ha interessato il distretto sismico de Le Serre, nella provincia di Reggio Calabria. Lo scorso 27 maggio una scossa di magnitudo 3.6 Richter aveva interessato la stessa area. In nessun caso è stato rilevato alcun danno.

I comuni vicini l'epicentro

L'epicentro del sisma è stato rilevato dai sismologi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a 3,3 km da San Pietro di Caridà (RC).

In un raggio di 15 km, i comuni più vicini al sisma con relativa distanza sono: Dinami (VV) 3.8 km, Serrata (RC) 4.6, Galatro (RC) 5.3, Candidoni (RC) 5.7, Laureana Di Borrello (RC) 5.9, Giffone (RC) 6.3, Maropati (RC) 7.5, Acquaro (VV) 7.6, Feroleto Della Chiesa (RC) 7.6, Anoia (RC) 8.8, Dasà (VV) 8.8, Arena (VV) 9.2, Cinquefrondi (RC) 9.9, Melicucco (RC) 10.4, Polistena (RC) 11.6, Gerocarne (VV) 11.9, San Giorgio Morgeto (RC) 12.7, Sorianello (VV) 13.0, Soriano Calabro (VV) 13.2, Fabrizia (VV) 13.4, Mileto (VV) 14.3, Francica (VV) 14.3 e San Calogero (VV) 14.5 km.

Dalle verifiche effettuate dai Vigili del Fuoco e Protezione Civile, non è stato registrato nessun danno a persone o cose.

L'area interessata protagonista degli eventi nel 1783

L'area interessata dagli eventi di questi giorni, fu protagonista di una delle peggiori tragedie nazionali. Nel 1783, anno in cui buona parte del territorio calabro fu sconvolto e la popolazione decimata. La distruzione di edifici e aree urbanizzate, così come l’improvvisa modificazione del paesaggio e di vasti comprensori per nulla o poco abitati, furono tali da poter affermare che il volto della Calabria centro-meridionale mutò così tanto da non essere più lo stesso.

Montagne e colline sventrate in ampi tratti, smottamenti, frane, interruzione del percorso di fiumi, nascita improvvisa di laghetti o di sorgenti di fluidi sulfurei, cedimenti del suolo. Siamo di fronte a un evento catastrofico che determinò una vera e propria cesura tra passato e presente, tra i secoli precedenti e posteriori il terremoto.

Da quella data sono trascorsi 236 anni, ma forse ancora non tutti sono pienamente consapevoli circa il ruolo, in termini di mutamenti storici reali, di questa incredibile piaga calabrese.

Tutto incominciò il 5 Febbraio e si protrasse fino al 28 Marzo, almeno per quanto concerne le scosse più devastanti. Il cataclisma, nel suo complesso, continuò per altri lunghi mesi con picchi di intensità che ebbero scarse conseguenze distruttive in quanto gran parte del patrimonio edilizio delle aree interessate era già crollato. Le scosse più potenti si verificarono il 5, 6 e 7 Febbraio, e poi l’1 e il 28 Marzo, accompagnate da centinaia di scuotimenti tellurici di intensità minore, ma che comunque contribuirono a frustrare la tenuta psicologica della popolazione.