Ad incastrarlo sarebbe proprio suo figlio, un bambino di soli cinque anni ascoltato in audizione protetta. Il piccolo davanti a una psicologa e con l'ausilio di un pelouche, ha mimato la scena: il papà, Andrea Landolfi, 30 anni, che spinge dalle scale della casa della nonna a Ronciglione la fidanzata, Maria Sestina Arcuri, 26 anni, originaria di Nocara, Cosenza, morta lo scorso 6 febbraio in circostanze apparse subito misteriose. Ora c'è una svolta nelle indagini: per il tribunale del Riesame di Roma che ha accolto la richiesta del pm di custodia cautelare in carcere per omicidio aggravato, l'ex pugile va arrestato.

Contro di lui ci sono gravi indizi di colpevolezza.

Tribunale del Riesame, l'ex pugile deve andare in carcere

Non c'è stato alcun incidente: la notte tra il 3 e il 4 febbraio del 2019 nella casa della nonna di lui a Ronciglione, Viterbo, dove si trovavavano per trascorrere un fine settimana, Andrea ha spinto la fidanzata Maria Sestina dalle scale cagionandone la morte avvenuta dopo due giorni di agonia, il 6 febbraio, a seguito di un'emorragia cerebrale e di un trauma cranico gravissimo. Ne è convinto il tribunale del Riesame di Roma che, accogliendo le richieste della procura di Viterbo, ha disposto l'arresto di Landolfi, ex pugile ed operatore socio sanitario. Della colpevolezza dell'indagato il pm Franco Pacifici è convinto da mesi, ma il gip del tribunale di Viterbo aveva respinto la sua richiesta di applicare una misura di custodia cautelare in carcere per pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove, perché gli indizi non erano stati ritenuti sufficienti.

Dopo che il ricorso accolto dal tribunale del Riesame ha ribaltato la situazione, tutto potrebbe presto cambiare. Landolfi per ora resta indagato a piede libero: il suo difensore, Luca Cococcia, ha dieci giorni di tempo per presentare a sua volta ricorso in Cassazione. Nel caso in cui venisse respinto, Landolfi verrà arrestato e trasferito in carcere.

La versione dell'indagato e i gravi indizi di colpevolezza

Contro di lui, oltre all'accusa di omicidio, ce ne sono altre due. Una è di omissione di soccorso: ha chiamato il 118 solo alle 6 del mattino quando le condizioni di Sestina erano già gravissime. Sottoposta d'urgenza a un intervento neurochirurgico all'ospedale di Viterbo, è entrata in coma ed è morta.

L'altra è di lesioni: la nonna, Mirella Iezzi, che ospitava la coppia ed era presente quella notte ai fatti, stando alle indagini ha mentito sull'accaduto avallando la tesi, sempre fornita dal nipote, di un incidente. "Siamo caduti abbracciati", ha sostenuto il ragazzo, per poi aggiungere che si sarebbero messi a dormire finché Sestina si sarebbe svegliata sentendosi male e sanguinando da un orecchio. In realtà l'anziana, accorsa in aiuto di Sestina, sarebbe stata colpita da Andrea al punto da romperle tre costole e da indurla a scappare a piedi per recarsi al pronto soccorso di Ronciglione. In un'intercettazione ambientale tra lei e la madre del ragazzo, la nonna dice: "Certo quando l'ha butta giù".

Poi c'è la testimonianza del figlio di 5 anni, "un racconto chiarissimo" e di grandissima rilevanza secondo gli inquirenti. Il bambino, anche lui presente in quella terribile notte, assistito da una specialista ha simulato l'accaduto, per lui un ricordo vivido, utilizzando un pupazzo di Topo Gigio: il papà che prova ad abbracciare Sestina, lei che lo respinge, lui che la solleva e la lascia cadere nel vuoto. A completare un quadro che per gli inquirenti non ha più ombre, è l'autopsia che ha smentito che Maria Sestina potesse essersi procurata lesioni cadendo accidentalmente dalle scale. Anche i familiari della povera ragazza hanno sempre dubitato di una caduta accidentale per i 17 gradini che collegano le camere da letto al salotto al piano terra della casa 'maledetta'

Andrea Landolfi, trascorsi violenti

Pericoloso, irascibile, impulsivo, Landolfi lo è sempre stato e quando abusava dell'alcol lo diventava ancor di più.

Le sue ex fidanzate che sono state ascoltate come testimoni, hanno riportato precedenti episodi di violenza. Nel caso di un'ex fidanzata, fu trascinata per i capelli nel corso di una lite perché 'colpevole' di aver avuto un aborto spontaneo. E un conoscente nella trasmissione Quarto Grado ha rivelato che le scale ricorrono nella vita dell'indagato: con un'ex compagna successe una cosa analoga, entrambi 'caduti', ma l'unico a non farsi male fu lui.

Ha minacciato con un coltello anche suo nonno. E la mamma di Sestina ha raccontato a Chi l'ha visto? che Andrea beveva e aveva comportamenti violenti. Era stato anche seguito dal Centro di Igiene Mentale, ma poi avrebbe continuato a far uso di alcol mischiato a psicofarmaci. Sestina spaventata lo voleva lasciare: l'aveva anche detto alla suocera.