Chi l'ha visto, lo storico programma di approfondimento che tratta le vicende di persone scomparse tornerà anche stasera alle 21.20 su rai 3. La puntata di oggi, 10 luglio, si occuperà di due casi che hanno molto fatto discutere: Vannini e Ragusa.

Federica Sciarelli questa sera condurrà l'ultimo appuntamento di quest'anno. A questa puntata, poi, seguiranno due speciali che saranno trasmessi il 17 e il 24 luglio.

Chi l'ha visto è da anni uno dei programmi più seguiti dal pubblico che partecipa attivamente alle inchieste.

Il caso Vannini

Uno dei due argomenti su cui verterà la puntata di questa sera, sarà il caso Vannini.

Marco, il ragazzo che ha perso la vita nel 2015 mentre si trovava a casa dei suoceri sarà uno dei protagonisti dell'approfondimento. Il giudice ha condannato Antonio Ciontoli, colpevole di aver ferito a morte con un arma da fuoco il ventenne, a soli 5 anni. La sentenza ha destato molto scalpore tra l'opinione pubblica e molti sono i punti ancora oscuri della tragica vicenda. Quella sera in casa era presente tutta la famiglia Ciontoli, eppure i soccorsi sono stati chiamati in ritardo e senza comunicare la gravità del fatto al 118.

Proprio sulla telefonata ai soccorsi, Chi l'ha visto proverà a cercare delle risposte. Nel corso della comunicazione, infatti, si sente chiaramente la voce del ragazzo che disperatamente chiede aiuto tra i lamenti per la ferita.

Le telefonate, ripulite dalle interferenze, saranno analizzate dallo staff della Sciarelli.

Roberta Ragusa: alla Cassazione si chiede la conferma di condanna per Antonio Logli

La squadra di Chi l'ha visto si occuperà inoltre del caso della scomparsa di Roberta Ragusa. Il corpo della donna, sparita nel 2012 non è ancora stato ritrovato.

L'unico indagato del caso è stato Antonio Logli, suo marito, accusato di omicidio.

L'uomo, che adesso vive con quella che ai tempi della scomparsa era la sua amante, è stato condannato a vent'anni in primo e secondo grado, ma si è sempre dichiarato innocente. Difeso da tutta la sua famiglia che non crede alla colpevolezza, ha dichiarato che se la Cassazione dovesse confermare la sua condanna a vent'anni non vorrà farsi arrestare davanti ai suoi figli e ai genitori.

Si consegnerà ai carabinieri in un luogo che concorderà senza la presenza di giornalisti e telecamere.

La famiglia di Roberta Ragusa chiede a gran voce giustizia con la conferma di condanna dell'uomo per omicidio colposo. La sua battaglia continuerà fino a quando non ci sarà il ritrovamento del corpo della donna. La difesa di Logli si batte per l'innocenza dell'assistito, ma, se la Cassazione dovesse riconoscergli l'omicidio, chiede che sia rivista la volontarietà del reato. Quello della difesa è un comportamento mai visto prima di oggi.