Un asteroide con un diametro davvero grande, circa 4 volte più vasto di quello che esplose su Chelyabinsk, ha sfiorato la Terra a una distanza che, in termini astronomici, è davvero piccola. Ciò che però rende il tutto preoccupante è che un simile oggetto è stato avvistato solo alcune ore prima del suo arrivo, e se dunque fosse precipitato sul nostro pianeta avrebbe potuto provocare danni anche ingenti.

L'asteroide aveva un diametro tra 57 e 130 metri

Il 25 luglio un asteroide è esploso sul Canada emanando un enorme bagliore e la notizia è corsa su tutti i giornali.

Ebbene, quello aveva un diametro di appena 30 centimetri. Il 15 febbraio 2013 invece uno molto più grande si disintegrò sopra la città russa di Chelyabinsk. Non giunse al suolo, ma per via delle esplosioni che lo distrussero, i vetri della città andarono in frantumi e ci furono moltissimi feriti.

Questi eventi occorrono come paragone per comprendere meglio i rischi che sono stati sfiorati ieri. Un asteroide con un diametro tra 57 e 130 metri (4 volte quello di Chelyabinsk) ha infatti sfiorato la Terra. Probabilmente, nel caso ci avesse colpiti, anche esso si sarebbe disintegrato nell'atmosfera, ma le esplosioni conseguenti, se si fossero verificate su un centro abitato, avrebbero potuto provocare danni simili o anche peggiori a quelli dell'evento russo.

L'asteroide 2019 OK

2019 OK: così è stato chiamato l'asteroide. L'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project, ha quindi raccontato all'Ansa che l'enorme oggetto ha sfiorato la Terra a una distanza di circa 80mila chilometri. Si era dunque sicuri che non avrebbe colpito il nostro pianeta, ma su scala astronomica queste sono distanze davvero molto piccole.

Basti pensare, ad esempio, che la Luna si trova a 384.400 chilometri da noi.

I primi ad avvistare il corpo spaziale sono stati gli studiosi dell'Osservatorio brasiliano Sonear. Esso, infatti, si trovata in una posizione tale che lo rendeva visibile soltanto dall'emisfero australe. Se invece fosse passato sulle nostre teste, a detta di Masi sarebbe stato visibile anche con un semplice binocolo.

Lo scienziato ha quindi spiegato che avvistare con largo anticipo oggetti di un centinaio di metri è estremamente difficile. Non è raro, del resto, che questi asteroidi vengano notati solo una volta che ci hanno superati. Per questo, Masi non nega che ci siano anche pericoli al riguardo, e spiega che è molto importante aumentare "le maglie della nostra rete di sorveglianza e osservazione di questi corpi celesti". Questo obiettivo, aggiunge, sarà raggiungibile già nel prossimo futuro, con telescopi sempre più moderni e sensibili.