La Dia (Direzione investigativa antimafia) di Catania ha eseguito il sequestro di diversi beni appartenuti a Vincenzo Augusto Enrico Ercolano, un 49enne del posto, quest'ultimo figlio del patriarca Pippo Ercolano, il quale è ormai deceduto anni fa ed era ritenuto uno degli esponenti di spicco di Cosa Nostra. L'operazione di sequestro è scaturita a seguito di una delicata indagine investigativa, dalla quale è risultato che l'Ercolano avrebbe amministrato in assoluta autonomia la ditta "Geotrans Logistic S.r.l." avente sede sempre nel capoluogo etneo.

Dalle carte risultava che il soggetto in questione fosse amministratore della società solo al 50%, ma gli inquirenti hanno scoperto appunto che non era così, in quanto a lui erano intestate altre ditte, con le quali si recuperavano clienti e patrimonio aziendale della stessa "Geotrans".

Clan legato con altre famiglie mafiose

Gli investigatori hanno anche constatato che gli Ercolano avrebbero avuto rapporti anche con altre famiglie ritenute mafiose, in particolare con i Casalesi e i Mallardo, questi ultimi appartenenti alla Camorra ed operanti nel napoletano. Sono stati constatati anche legami con altre cosche che operavano all'estero. Un'operazione, quella portata a termine dalla Dia, che era partita già nel 2006, allorquando ci fu l'operazione di polizia denominata "Sud Pontino".

Ulteriori approfondimenti si ebbero con l'operazione "Caronte", eseguita dalle Forze dell'Ordine nel 2014. A questo punto gli agenti della Dia hanno potuto constatare come proprio la ditta su detta fosse il centro delle presunte attività criminali poste in essere dagli Ercolano. In sostanza, l'attività illecita, consisteva nell'impedire agli altri imprenditori catanesi che operavano nello stesso settore di muoversi liberamente nel mercato di appartenenza.

L'Ercolano quindi stabiliva delle tariffe per i servizi, le quali però portavano giovamento solo alla sua azienda.

Confisca per 10 milioni di euro

Il sequestro giudiziario dei beni eseguito nelle scorse ore è davvero consistente. Si tratta di ben quattro ditte (inclusa la "Geotrans), tutte operanti nel settore della logistica: il valore di queste ultime ammonta a circa 10 milioni di euro.

La Dia ha quindi applicato nei confronti di Vincenzo Augusto Enrico Ercolano, la misura della sorveglianza speciale: l'indagato ha l'obbligo di risiedere nello stesso comune di Catania per i prossimi tre anni. Infine, secondo quanto stabilito dal codice antimafia, la ditta non potrà più prendere appalti o conseguire ulteriori licenze. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nelle prossime settimane, ci potranno essere ulteriori aggiornamenti sul caso in questione. Il totale delle quote ritenute dall'imprenditore è stato anch'esso posto sotto sequestro giudiziario.