Era stata brutalmente attaccata in vita, accusata addirittura di strumentalizzare e spettacolarizzare la sua malattia per avere maggiore visibilità da popolare personaggio pubblico quale era. Non c'è rispetto neanche di chi muore, né pudore davanti alla morte: a 40 anni da poco compiuti, Nadia Toffa, conduttrice e inviata del programma Le Iene, è deceduta appena da qualche ora, stroncata da un cancro che l'aveva colpita nel 2017, ed è di nuovo irrisa e messa sotto accusa. Da morta, il livore sprezzante e irrispettoso degli 'hater', gli odiatori in Rete, non è da meno.

A denunciarlo per primo, è stata l'agenzia di pompe funebri Taffo, informando che qualcuno sta usando il nome dell'agenzia per fare ignobile spirito.

Spregevole ironia social sulla morte di Nadia Toffa

Nadia Toffa è deceduta questa mattina alle 7:39 a Brescia, sua città natale. A distanza di poche ore dalla sua morte, mentre gente comune, colleghi di lavoro e celebrità la ricordano commossi, si registrano squallide derive social. In Rete sono in azione hater che l'hanno presa di mira anche ora che non c'è più. Quando da guerriera con il sorriso combatteva il cancro, era stata attaccata per aver definito la malattia "un dono, un'occasione, un'opportunità". Affermazioni che erano state fraintese e dopo le quali la conduttrice televisiva aveva precisato: "Intendevo dire che la malattia può essere un'opportunità per diventare più forte, senza farsi condizionare come ho fatto io.

E se ce l'ho fatta io, possono riuscirci tutti". Ma il chiarimento non era bastato a placare i cosiddetti leoni da tastiera.

E anche ora che lei non c'è più, gli sciacalli sono tornati in azione. Sui social sono comparsi post e meme con fotomontaggi e frasi offensive. Alcuni sono associati all'azienda di pompe funebri Taffo, conosciuta per usare formule ad effetto con cui ironizza sulla morte e pubblicizza i suoi servizi, ma in questo caso l'azienda è estranea ai fatti.

"Stanno usando il nostro nome per post meschini circa la morte di Nadia. Non è opera nostra", annuncia l'agenzia che, oltre a denunciare su Facebook e Twitter l'appropriazione indebita del proprio brand, annuncia azioni legali. In un post, la conduttrice è chiamata Nadia Taffo anziché Toffa, con la scritta 'Benvenuta in famiglia'.

In un altro con fotomontaggio, il volto sorridente della Iena è associato alla vendita di protesi odontoiatriche in ceramica "per cessata attività, no perditempo, citofonare Taffo".

C'è persino chi se la prende con la professionalità di Nadia Toffa sostenendo che sia stata una giornalista scadente. O chi, in risposta a quanto sosteneva la iena che il cancro si cura lottando, ha scritto: "Al cancro non si sopravvive, chi sopravvive non ha avuto un cancro, ma qualche ciste e qualche ombra". Post che sono stati condivisi su alcune pagine Facebook, ma tra gli utenti prevale lo sdegno.

Insulti dal Web, l'amica: 'Chiedete perdono'

Nadia Toffa se ne è andata in silenzio, ritirandosi dalle scene, anche quelle virtuali, per vivere in forma privata le ultime fasi della malattia.

Non aveva più paura di morire e aveva perdonato i suoi detrattori, persino chi le aveva augurato la morte. Si era limitata a chiedere rispetto, augurandosi che dall'altra parte di uno schermo da cui partiva un insulto, non ci fosse un genitore o magari un educatore.

Ciononostante, ha dovuto fronteggiare attacchi ignobili persino per il suo aspetto dovuto alla chemioterapia. A tal proposito, la sua amica e showgirl Elena Santarelli ha postato una storia su Instagram invitando chi l'ha insultata a chiedere perdono. Santarelli conosce bene questa malattia perché suo figlio Giacomo, un bambino di 10 anni, ora guarito, per lungo tempo ha combattuto contro un tumore al cervello. E di Nadia ricorda la vicinanza al loro dramma e il sostegno ad associazioni oncologiche.

Altre polemiche

La vita pubblica e la carriera di Nadia Toffa sono state scandite da polemiche nei suoi confronti perché era un personaggio che affrontava il mondo a viso aperto. Era stata attaccata dai sovranisti per la sua visione 'filoimmigrazionista' in qualità di ambasciatrice di Oxfam, movimento globale di persone che lottano per eliminare l’ingiustizia della povertà.

Non era riuscita a conquistare neanche le simpatie dei cattolici: alcuni non le avevano perdonato la presenza in studio nel corso di una puntata de Le Iene, nel marzo 2017, degli artisti J-Ax e Fedez, che avevano fatto un gesto volgare. Non era piaciuta a una parte del pubblico di credenti, neanche un'esternazione recente di Nadia: "Sono i medici a guarire le persone, non Dio".

A molti infastidiva la sua franca esposizione mediatica di temi quali la malattia, la condanna delle cosiddette cure alternative per guarire i tumori, la sua lotta personale contro il cancro come contro l'odio sociale. Dai detrattori che le avevano augurato la morte, l'aveva difesa con una campagna social proprio l'agenzia di pompe funebri scrivendo in un post: "Le vere iene sono quelle delle fake news".