Con ogni probabilità Fabrizio Piscitelli è stato tradito da qualcuno di cui si fidava. Il leader del gruppo degli Irriducibili della Lazio, detto Diabolik, mercoledì pomeriggio si è recato al suo appuntamento con la morte, nel parco degli Acquedotti a Roma, sicuro di non correre alcun rischio. Invece è stato sorpreso da un killer professionista, travestito da appassionato di jogging, che ha sparato un unico colpo di pistola dietro all’orecchio, tanto preciso da ucciderlo immediatamente, come ha dimostrato l’autopsia. Del resto la zona in cui è avvenuto l’agguato in stile mafioso è ormai da tempo controllata dalla criminalità albanese, subentrata ai camorristi napoletani che la presidiavano, prima che una sfilza di arresti eccellenti li costringesse a lasciare.

Piscitelli da tempo aveva rapporti stretti con gli albanesi, tanto da sentirsi sicuro in quella parte della città. Ma potrebbe stato proprio uno di loro a premere il grilletto, secondo le ultime ipotesi della polizia rilanciate dal Messaggero.

La testimonianza della guardia del corpo cubana

Gli inquirenti hanno ricostruito le ultime ore di vita del pregiudicato romano, sentendo una trentina di testimoni. Tra questi anche la guardia del corpo, nonché autista di Diabolik, che era con lui al momento del delitto. Si tratta di un esperto di arti marziali di origini cubane, che è stato risparmiato dall’assassino, forse perché l’arma si è inceppata, e che ha dato per primo l’allarme. L’uomo ha spiegato di non sapere chi fosse la persona con cui il leader degli Irriducibili avesse l’appuntamento quel giorno.

Piscitelli potrebbe essere stato vittima di una trappola tesagli proprio da quelli che reputava amici. L’ipotesi privilegiata da chi indaga per omicidio aggravato è che l’ultrà possa avere pestato i piedi ai calabresi, nuovi padroni del giro di spaccio di sostanze stupefacenti nella capitale. Oppure potrebbe non aver pagato dei debiti legati alle sue attività criminali, scatenando la reazione di qualche boss che avrebbe deciso di dargli una punizione esemplare.

Forse l’esame dei filmati di alcune delle telecamere di sicurezza, presenti nella zona in cui è avvenuto l’agguato, potrà aiutare a far luce sull’identità del misterioso killer e quindi chiarire cosa è accaduto.

La polemica sui funerali di Fabrizio Piscitelli

Nel frattempo la decisione del questore di Roma Carmine Esposito di vietare, per motivi di ordine pubblico, che i funerali di Piscitelli fossero aperti a tutti, ha scatenato le proteste dei familiari.

In particolare è stata la sorella, Angela, ad annunciare un possibile ricorso urgente al Tar per ottenere che le esequie siano celebrate in forma pubblica e non riservate ai parenti più stretti, in una cerimonia da tenersi alle sei del mattino di martedì 13, nella cappella del cimitero di Prima Porta. Tuttavia è forte il timore che gruppi di ultras arrivino comunque da tutta Italia, con il chiaro proposito di creare momenti di tensione con le forze dell’ordine.