Obbligo di dimora a Pinerolo per Claudio Foti, il direttore scientifico dell'associazione onlus Hansel e Gretel coinvolta nell'inchiesta Angeli e Demoni per lo scandalo di Bibbiano. Dubbi sul suo metodo usato sui minori e sulle sue competenze professionali e scientifiche, secondo il Tribunale di Bologna.

Il Tribunale di Bologna disapprova il metodo Foti

Il Tribunale di Bologna si è espresso per l'obbligo di dimora a Pinerolo per lo psicologo piemontese Claudio Foti. Secondo quanto riportato da Il Giornale, il direttore della onlus Hansel e Gretel di Moncalieri, alle porte di Torino, aveva chiesto al Riesame la revoca dei domiciliari.

L'ordinanza del Tribunale di Bologna si è inoltre focalizzata sulla figura dello psicologo di Pinerolo nella sua pratica professionale. Tanto da ritenere Claudio Foti "non dotato delle competenze professionali scientifiche" che sarebbero richieste per l'esercizio di sessioni di psicoterapia. A maggior ragione sui minori.

Si legge, inoltre, che il Tribunale si è espresso anche sul metodo usato da Foti durante la sua attività professionale. Secondo quanto riportato su Il Resto del Carlino, la "scuola Foti" composta da alcuni professionisti tra cui altri due indagati, ossia la moglie Nadia Bolognini e Sarah Testa, avrebbe adottato una tecnica discutibile.

Il cosiddetto "Metodo Foti", infatti, sarebbe stato ritenuto "una tecnica invasiva e suggestiva" nella psicoterapia sui minori.

Qualche settimana fa, anche lo psicologo forense Corrado Lo Priore, esperto nel settore, aveva criticato il "metodo delle memorie represse" usato da Foti, con dati alla mano.

Il Tribunale si Bologna ha, inoltre, aggiunto che il metodo in questione apparirebbe di per sé "connotato da forti elementi di pressione e di forzatura, nonché di ingerenze sulla vita privata dei minori".

Tutto questo contravverrebbe al modus operandi ottimale dettato dalle linee guida attuali, violando la Carta di Noto, lo strumento di riferimento cardine per gli operatori in tema di abusi sessuali sui minori.

Le ipotesi di reato per lo psicologo Claudio Foti

A carico dello psicologo Claudio Foti (che pare abbia prestato consulenze anche in Svizzera) due ipotesi di reato: abuso d'ufficio in concorso con Federica Anghinolfi e altri professionisti della Val d'Enza, e frode in processo penale e depistaggio.

Per quanto riguarda l'abuso d'ufficio, secondo quanto riportato su Il Giornale, la Procura di Reggio Emilia sosterrebbe come lo psicologo avrebbe svolto attività di psicoterapia a titolo oneroso presso il centro La Cura. Senza mai, però, partecipare ad alcuna gara pubblica obbligatoria per legge. E quindi senza mai aggiudicarsi il ruolo secondo l'iter previsto per questo genere di incarichi.

Il presunto reato di frode, invece, riguarderebbe il caso di una ragazza minorenne che sarebbe stata prima plagiata e poi indotta a ricordare presunti abusi sessuali subiti durante la sua infanzia da parte del padre e di un altro ragazzo. Il caso risalirebbe agli anni 2016/2017.